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Elisa, il talento della musica “italiana”

L'ultimo album di Elisa contiene le rivisitazioni in chiave acustica dei suoi brani più famosi e di classici come “Femme fatale” e “Halleluja”

  • 26 gennaio 2004

Prendete una ragazza di ventisei anni. Quattro album, ognuno diverso dall’altro. Vincitrice di un’edizione di Sanremo e per di più con una bella canzone. Se questa ragazza adesso riempie i teatri di mezza Italia, solo in pochi potranno dubitare di trovarsi di fronte ad un vero e proprio talento della musica italiana. Questo è quanto accade a Elisa, in concerto a Palermo al teatro Politeama martedì 27 gennaio (biglietti esauriti già da diverse settimane). A consacrare definitivamente la cantante di Monfalcone (Gorizia) come una delle voci più interessanti del panorama italiano è stato l’ultimo album, “Lotus”. Spinto in radio dal singolo “Broken” il cd contiene le rivisitazioni in chiave acustica dei suoi brani più famosi e di classici come “Femme fatale” (Velvet Underground) e “Halleluja” (Leonard Cohen via Jeff Buckley). E proprio dalla svolta acustica dell’ultimo lavoro discografico nasce l’idea di questo tour che vede Elisa accompagnata da una formazione rimaneggiata in grado di dare una nuova veste più intima alle vecchie canzoni.

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Non è la prima volta che Elisa calca il palcoscenico di un teatro palermitano. E’ dell’anno scorso infatti “Ellis Islands”, un’opera musicale sul tema dell’immigrazione in cui la cantante si esibiva (al Teatro Massimo) nel ruolo di protagonista accompagnata dalle musiche di Giovanni Sollima. Ma l’esordio di Elisa Toffoli nel mondo della musica risale al 1997. Spinta da Caterina Caselli che da subito ne intuisce il talento e la mette sotto contratto per la sua Sugar, Elisa esce con il primo album dal titolo “Pipes and flowers”, prodotto da Corrado Rustici. I testi sono tutti in inglese e una manciata di buoni singoli fanno di questo lavoro un importante biglietto di presentazione per pubblico e critica (Premio Tenco come migliore opera prima).

In quello stesso anno Elisa si esibirà per la prima volta a Palermo, aprendo il concerto di Zucchero. Nel 2000 esce il secondo album dal titolo “Asile’s world”. I testi sono sempre in inglese, ma la musica cambia e adesso Elisa strizza l’occhio a Bjork virando verso sonorità più elettroniche. L’anno successivo è la volta del grande pubblico. La cantante di Monfalcone si presenta a Sanremo con la canzone “Luce (tramonti a nord-est) e ne esce vincitrice. Alla fine del 2001 pubblica il terzo album “Then comes the sun”, con il brano “Heaven out of hell”, colonna sonora del film “Casomai”. Non è l’unica volta i cui la sua strada artistica si incrocia con il cinema. Per il film di Gabriele Cuccino “Ricordati di me” Elisa reinterpreta in una suggestiva versione, la canzone di Mia Martini “Almeno tu nell’universo”. Per maggiori informazioni www.elisaweb.net

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