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Emma Dante: in scena la nuova "favola" alla Vicaria

I personaggi delle favola di Biancaneve stravolti e deformati, in uno spettacolo figlio del laboratorio teatrale permanente della Vicaria

  • 2 luglio 2011

Raccontare la realtà attraverso le favole è sempre stata una delle migliori vie possibili alla comprensione. E proprio le favole sono gli strumenti forse più utilizzati negli ultimi lavori di Emma Dante: personaggi presi, bistrattati, ampliati, deformati, rimpiccioliti e investiti, come cavalieri, da un significato tutto nuovo. È quello che succede in “Gli alti e bassi di Biancaneve” della Compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante in scena domenica 3 luglio alle ore 21.30 al teatro La Vicaria (via Polito 5c, traversa di via Perpignano, Palermo), ingresso 5 euro.

Lo spettacolo è frutto dello studio permanente della Compagnia della Dante e vedrà in scena Italia Carroccio, Daniela Macaluso e Davide Celona. Per troppo tempo i personaggi delle favole sono stati prigionieri di una morale vecchia e gobba in storie dove il lieto fine è assicurato ed il male sopraffatto. Ma se le favole rappresentano davvero lo specchio del mondo allora può capitare che ci si imbatta in un lupo gay o in una cenerentola clownesca o in matrigne depresse: nella nuova Biancaneve di Emma Dante, gli alti e bassi, nello specifico sono quelli della giovane che si ritroverà a scoprire nella sua indagine sul mondo, che non necessariamente i personaggi più brutti sono anche i più cattivi.

Il tutto accade in un contesto dove ogni cosa è amplificata e portata all’estremo: così i nani sono vicini più del solito al suolo per la totale mancanza delle gambe causata da un’esplosione in miniera, mentre la mano della strega che offre la dannata mela, si allunga a dismisura. Lo spettacolo teatrale si inserisce all’interno della rassegna sul teatro e le arti visive “Onora i giorni di festa” dedicata a Giorgio Li Bassi e fa parte di un lavoro di rielaborazione perenne delle più note favole che la regista ha operato negli ultimi mesi e che ha portato alla nascita di spettacoli come "Anastasia, Genoveffa e Cenerentola".

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