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“Femina Panormitana”, l’arte del matriarcato occulto

TITOLO: “Femina Panormitana”<br> AUTORE: Daniele Billitteri<br> EDITORE: Sigma edizioni, 224 pagine, 13 euro

  • 24 agosto 2004

Curioso, dissacrante, ironico e “paterno”, Daniele Billitteri, giornalista e scrittore, si lancia da esploratore nei meandri dell’universo femminile, per gli uomini così indecifrabile, per le donne così chiaro e trasparente da non poter comprendere spesso le difficoltà maschili di decodifica. “Femina Panormitana”, ovvero “l’arte del matriarcato occulto”, è l’ultimo libro della saga antropologica che l’autore dedica alla popolazione palermitana, inaugurata lo scorso anno con il “capo famiglia” detto “Homo Panormitanus, cronaca di un’estinzione impossibile”, che ha venduto più di 20.000 copie. Billitteri inizia la sua carriera giornalistica ad appena diciannove anni come cronista per il giornale “L’Ora”, continuando a scrivere negli ultimi vent’anni sul “Giornale di Sicilia”, per il quale cura inoltre la rubrica “Cose Nostre”, argomentando vizi e virtù della nostra “palermitanità” quotidiana. Proprio da lì emerge l’idea di raccontare in un libro la sua città, che il giornalista sembra vivere e scoprire ingegnando tutti e cinque i sensi, mosso probabilmente più dalla passione che dall’impegno lavorativo.

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Così come preannunciato nel prologo: “Sarà bene dirlo subito: la Femina Panormitana della quale (…) si racconta, è quella vista con gli occhi di un Homo Panormitanus”, lo scrittore non ha nessuna pretesa di aver capito tutto delle donne, ma le osserva e le racconta, a volte da vero “masculo” siciliano, altre da compagno sensibile col quale l’animo femminile sembra poter condividere tutto, spesso da ammiratore… o così pare, delle molteplici figure di donna tanto diverse nell’esprimere la loro natura. E così riemergono dal passato veri e propri personaggi appartenenti alla memoria storica, ma non per questo privi di contemporaneità, come “Sabella” o la “Tremmotori”, prostitute entrate nel mito delle notti cittadine, o i tredici profili di “Fimmine”, nei quali delinea le tante sfaccettature della palermitana “doc”, che poi è al contempo tutte le donne del mondo. Di una cosa il nostro concittadino è comunque certo: la vera detentrice del potere, in barba a chi sostiene con presunzione di esser stato sempre l’unico a portare i pantaloni in casa, è lei, la coraggiosa madre-moglie-amante-figlia, forse fragile ma una vera “capitana”, perché – questa la frase storica del libro – se è vero che “lui comanda, lei decide”.

Dopo le ampie riflessioni sul personaggio che “porta la gonna” in famiglia, la seconda parte del libro è un vero e proprio “diario di viaggio”, in cui emerge il lato giornalistico dell’autore, che risponde a lettere ricevute in seguito alla pubblicazione di “Homo Panormitanus”, e della rubrica “Cose Nostre”. Di lettura veloce, l’ultimo lavoro di Billitteri non permette al lettore di essere riposto in libreria sino all’arrivo della pagina 224, ovvero l’ultima. L’autore, con una scrittura che gioca sulle superfici, scherza su tutto ma contemporaneamente elargisce seriosi messaggi subliminali: forse in certe situazioni non tutto può essere considerato divertente. Chi volesse acquistarlo via internet può farlo visitando il sito www.vittorietti.it

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