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Galleria Studio 71: “Un’etichetta per solidarietà”

  • 31 dicembre 2004

Dare forma e concretezza ad un proposito di solidarietà attraverso un evento artistico: sotto questa insegna nasce l’originale collettiva curata da Francesco Marcello Scorsone dal titolo “Un’etichetta per solidarietà”, in corso fino al 10 gennaio alla Galleria Studio 71, in via Vincenzo Fuxa 9, a Palermo (tutti i giorni dalle 17 alle 20). All’iniziativa hanno partecipato 126 artisti, fra pittori, scultori e scrittori, realizzando ciascuno una o più etichette da apporre su bottiglie di vino fornite gratuitamente dalla casa vinicola siciliana Urso di Petrosino. Per ogni bottiglia, un’etichetta in esemplare unico: è una sorta di riconoscimento al potenziale di stimolo creativo di un elemento, il vino appunto, che nel tempo ha avuto parte fondamentale nei rituali pagani e cristiani, spesso associato ad importanti manifestazioni artistiche di floride civiltà, citando a titolo esemplificativo l’attività teatrale dell’antica Grecia. Scrive Salvo Ferlito nel catalogo introduttivo alla mostra: “Il vino, infatti, per tradizione consolidata e plurisecolare (se non proprio millenaria), costituisce un autentico catalizzatore di processi aggregativi, capace di innescare meccaniche relazionali impregnate di intenso simbolismo e al contempo connotate da un marcato vincolo di appartenenza.” Ancora oggi la massiccia proliferazione di pub, birrerie, enoteche trova intima motivazione nel reale e incontestabile piacere del “bere in compagnia”. Dal bere in compagnia, al sentirsi parte di un gruppo, al condividere bevande e umori, il passo è breve. Torniamo allora alla finalità umanitaria dell’evento: la somma ricavata dalle vendita delle bottiglie sarà infatti interamente devoluta in beneficenza.

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Numerosi gli artisti coinvolti, numerose le modalità d’approccio al progetto, varie le tecniche adottate, dal dipinto, al collage, al disegno, alla fotografia. Alcuni degli autori hanno preferito seguire percorsi non condizionati dall’universo immaginifico collegato al vino, altri invece hanno tratto da quel calderone suggestioni e suggerimenti. Grappoli d’uva, bottiglie, bicchieri, sebbene soggetti ricorrenti nelle etichette, si presentano sempre in toni originali, se non altro perché frutto di mani ed interpretazioni differenti. Dal figurativo all’informale, queste creazioni parlano dunque di tanti stili “costretti” a confrontarsi con un formato inusuale, quello appunto dell’etichetta: c’è chi non ha rinunciato al particolare minutissimo, come Pippo Gambino; chi ha “adattato” i propri riconoscibili soggetti al tema dato, come Ibrahim Kodra, Gianni Allegra, Antonino G.Perricone; chi rimanda al vino soltanto suggerendolo, come la figura stilizzata, ma sinuosa nella sua danza bacchica, dell’etichetta di Alfredo Mazzotta. Molto presente la donna, forse in collegamento con quella atavica identificazione fra l’irrazionalità dionisiaca, ovvero l’inebriamento alcolico, e l’universo femminile. Al progetto hanno partecipato anche artisti non figurativi, e molte delle etichette riportano parole, aforismi, brani poetici. Oltre agli originali in galleria, più di centoventi etichette sono visibili in riproduzione su due grandi pannelli. Catalogo con presentazione di Francesco Marcello Scorsone e testi di Vinny Scorsone e Salvo Ferlito.

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