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Gesip: è tregua tra il Comune e i lavoratori

Occupato l’ufficio elettorale del Comune. Il commissario Latella e il prefetto rassicurano i lavoratori. No a nuove occupazioni da parte della Questura

  • 2 maggio 2012

Il caso Gesip esplode a quattro giorni dal voto. Ricomincia la protesta dei circa 1.800 operai della società palermitana. Alcuni manifestanti hanno occupato l’ufficio elettorale del Comune di Palermo. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine. La Regione e il Governo Monti avevano stanziato, lo scorso 27 aprile, un contributo straordinario di 10 milioni di euro. Questi fondi avrebbero garantito il pagamento degli stipendi fino a giugno. Una bocca d’ossigeno per i dipendenti. Ma la delibera non è stata ancora approvata ufficialmente. La Ragioneria Generale dello Stato non ha ancora dato il suo vaglio e così, i dipendenti, che attendevano la delibera il 2 maggio, hanno deciso di occupare l’ufficio elettorale del Comune. (foto in home repubblica.it)

Gli operai Gesip sono in “ferie forzate” fino al 4 maggio e senza delibera rischiano di restarci fino a giugno. Da qui è scoppiata la rabbia. «Protestiamo - afferma Pietro Giannotta della Cisal - perché non abbiamo alcuna notizia sull’esito dell’incontro di lunedì al ministero dell’Interno e sullo stanziamento reale dei 10 milioni di euro, come annunciato nei giorni scorsi, per permettere a Gesip di operare fino a giugno». Il commissario Latella ha incontrato una delegazione di operai e sindacalisti per sbloccare la situazione. Intanto Palazzo delle Aquile resta presidiato dalle forze dell’ordine.

Il commissario Latella ha incontrato presso l’Aula Rostagno una trentina fra dipendenti e sindacalisti. « Nessuno verrà licenziato, il nostro unico obiettivo è sempre stato quello di non far perdere a nessuno il proprio posto di lavoro. E lo abbiamo ottenuto » ha affermato la Latella. Le rassicurazioni del commissario non hanno convinto però i lavoratori. « Io lavoro al cimitero da trent’anni, con il nuovo contratto dove mi manderanno? Io voglio restare dove sono! » ha urlato uno dei dipendenti. Infatti resta aperto il nodo riassetto dei servizi e ricollocamento. I circa 1.800 dipendenti, secondo la delibera, dovranno essere ricollocati e quindi formati ad un nuovo lavoro. Il prefetto Postiglione ha chiarito che le condizioni poste da Roma per l’arrivo dei fondi dipende dalla riorganizzazione dei servizi. Senza riorganizzazione non ci sarà lo stanziamento.

Con l’arrivo del prefetto è tornata la calma. « Ormai vi conosco uno ad uno – ha affermato il prefetto – ma quante volte ve lo devo ripetere? Capisco la vostra agitazione, capisco che siete preoccupati, ma noi abbiamo fatto tutto il possibile considerata la situazione economica in cui si trova il comune di Palermo. Non perderete il vostro posto di lavoro ». Postiglione ha anche assicurato che Monti ha firmato l’ordinanza e che la Ragioneria generale l’ha già approvata. Poca soddisfazione e critiche all’uscita dall’incontro. « Sì, è vero, nessuno ha perso il lavoro. Ma non siamo comunque soddisfatti di questo colloquio – afferma il sindacalista Salvo Barone – dal 5 maggio rimarremo senza stipendio. Non sappiamo nemmeno cosa torneremo a fare, ma soprattutto non ci hanno detto quando ritorneremo a lavorare. Ringraziamo però il presidente Lombardo per tutto quello che ha fatto ». « Apprendiamo che alcuni servizi essenziali non saranno riaffidati – dice Loris Bompasso della Uiltucs – siamo contrari a questa ipotesi perché siamo specializzati e formati per svolgere queste attività, così come facciamo da anni ».

Per il momento si è arrivati ad un tregua. La Questura precisa che non tollererà più atti estremi o occupazioni di uffici e palazzi istituzionali né interferenze con le operazioni elettorali. Resta l’incognita Gesip sul futuro politico del Comune di Palermo.

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