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Il sentimento feroce di Torquato Tasso

  • 28 agosto 2006

Dopo una breve pausa estiva riprende l’attività del Teatro Garibaldi di Palermo alla Kalsa (in via Castrofilippo) con un progetto di Matteo Bavera, prodotto dal teatro Garibaldi, “Tancredi e Clorinda”, in scena (dopo le tre sere di anteprima ad inviti dal 27 al 29 agosto) dal 30 agosto al 3 settembre alle 21. Si tratta di uno spettacolo diretto da Rosario Tedesco, curatore anche dell’adattamento del testo tratto da Torquato Tasso, assistente alla regia Paolo Cinquemani. In scena con lo stesso regista sono Silvia Ajelli, Caterina Deregibus, Giuseppe Lanino, Patrizia Veneziano Broccia, Enrico Roccaforte e Emilio Vacca; le scene e i costumi sono di Mela Dell’Erba, le luci di Claudio Pirandello.

L’attore palermitano, già noto al pubblico del teatro della Kalsa perché facente parte della compagnia di Antonio Latella (“Querelle”, uno dei suoi spettacoli presentati al Garibaldi), mette in scena i protagonisti di una delle grandi storie d’amore presenti nella “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso, Tancredi e Clorinda (Erminia e Tancredi, Armida e Rinaldo sono al centro di altre infauste passioni), storie tutte impostate sulla fatale incomunicabilità, sulle dolorose separazioni, dove la passione si mescola con l’amarezza e l’amore sembra si riveli solo in prossimità della morte.

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Il Tasso sceglie come argomento della sua opera le vicende conclusive della I Crociata in Palestina, avendo quale fonte principale del suo poema gli scritti di uno storico vissuto a Gerusalemme nel sec. XII, Guglielmo di Tiro. Il poema è incredibilmente vario, ricco di illustri figure di eroici cavalieri, grandi amori, magia bianca e nera, repentini capovolgimenti nelle vicende, il tutto immerso nei grandi scenari improvvisamente sconvolti da catastrofici eventi naturali creati con molta efficacia dal poeta, abile sia in questo che nelle rappresentazioni degli scontri militari descritti con grande precisione (propria di chi conosce i trattati di arte bellica) e ferocia.

Ma, dopo essersi immersi in tutta l’opera, è evidente come la conquista finale di Gerusalemme sia un aspetto irrilevante rispetto alla drammaticità di tutto il resto e il doloroso destino delle passioni amorose prima di ogni altra cosa. E da qui infatti prende le mosse l'interesse dell'attore-regista palermitano per l'opera. La psicologia dei personaggi del Tasso è molto tormentata, trattandosi di figure caratterizzate da una forte solitudine che li rende incapaci di comunicare i loro sentimenti rendendo così irrealizzabili i loro desideri, elementi questi che li avvicinano molto all’umanità contemporanea.

Tornando allo spettacolo del Garibaldi, quindi, è la passione fra Tancredi e Clorinda (celebre il loro combattimento rimasto nel subconscio di tutta la letteratura europea come un simbolo della felicità impossibile) al centro di ogni cosa, motivo anche di un duellare senza senso. Dalle note di regia, ecco come racconta il suo lavoro Rosario Tedesco: «Amo questi personaggi che non cessano di duellare, perfino quando è diventato inutile. Le differenze (cristiano-musulmano, uomo-donna, realtà-illusione) sono ormai solo un pretesto per lo scontro. Vedo quest’incessante cozzare di metalli, scintille e stridore, quest’andare a capofitto nello scontro. Essere gettati nell’amore, senza punti di riferimento, smarriti. Travolti da questo “sentimento feroce”».

E aggiunge: «La guerra non è tra noi due, è di tutti noi contro questo sentimento spietato che amiamo perché dà senso a tutto. Alla fine, di noi, resteranno, uniche testimoni, le nostre ferite. E il dramma sta tutto nel fatto che anche queste ferite si rimargineranno. Ci diverranno familiari. Qui la violenza è diventata l’unico modo per incontrarsi, per rimanere uniti, sia pure per lo spazio breve di una notte. Cos’è che spinge due persone a distruggersi?». Per ulteriori informazioni e per il costo dei biglietti chiamare lo 091.6114255 oppure via e-mail a teatrogaribaldi@hotmail.com.

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