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Iniziano i lavori in piazza Borsa: con il progetto parte la polemica social "è oscena"

Salteranno gli ultimi dieci posti auto che erano rimasti in piazza Borsa a Palermo e tra nuova pavimentazione e arredi scatta la polemica sui social da parte dei palermitani

Balarm
La redazione
  • 21 novembre 2017

Il progetto di pedonalizzazione per piazza Borsa a Palermo

Iniziano a metà novembre i lavori in piazza Borsa a Palermo: per la precisione si tratta di installare una nuova pavimentazione e dell'allestimento di nuovi arredi urbani e verde.

Di fatto possiamo dire addio anche agli ultimi dieci parcheggi che resistevano al centro e, di conseguenza, addio anche ai parcheggiatori abusivi.

Entro le prossime festività natalizie i lavori dovrebbero essere consegnati ma intanto sui principali social network è stato diffuso il render (su cui ironizzano, sempre sui social, scrivendo "La qualità del progetto è equiparabile alla qualità del render") di come verrà la piazza.

«È oscena - scrivono utenti facebook - non ci possiamo fermare all'azione anti parcheggiatori per digerire una cosa oscena come questa».

Sono d'accordo gli studenti di Architettura all'Università di Palermo: «Sforniamo persone eccezionali dal nostro Dipartimento di Architettura che se ne vanno per cercare opportunità. E qui produciamo questo» scrive una studentessa e le viene risposto «Questa è solo l’ennesima dimostrazione dell’arretratezza culturale (in termini di gestione del lavoro e di valutazione delle competenze) che avvolge Palermo. Sinceramente mi vergogno!».
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Qualcuno tenta di metterci la buona: «Mi permetto di provocare - scrive - ok i pali, e arredo urbano in generale, possono anche passare (fanno letteralmente schifo) credo, che il problema serio sia l'assenza di progetto (urbanistico), inconcepibile progettare un quadro bello o brutto che sia al centro di una cornice ancora percorsa da auto».

E scrive Danilo Maniscalco, autore di Balarm e architetto: «Potrà forse sembrare strumentale ma mentre Napoli sceglie Alvaro Siza, Berlino si divide tra Eisenmann e Gehry, Catania sceglie Cucinella, Venezia Chipperfield, Palermo propone questa "cosa" spacciandolo per un progetto di suolo. Amici palermitani non accontentatevi delle briciole che il re sbriociola per terra, il re è nudo».

«Voi siete cittadini europei, dovete pretendere un progetto di qualità che associ al nome di Ernesto Basile e Salvatore Caronia Roberti autori dei due edifici bancari che costruiscono le quinte della piazza - continua - il nome di un grande maestro all'altezza del compito. A questi signori noi diciamo che siamo gli eredi di progettisti spirituali come Culotta e Leone, Pirrone, Samoná, De Carlo, Scarpa, Rogers. Se li vadano a piazzare sotto casa loro i birilli di metallo e non in pieno centro storico».

C'è chi cerca risposte: «Ma il progettista (se c'è) chi è? State distruggendo la città con la vostra idea di "arredo urbano"».

E l'intramontabile paragone: «Anche un bambino avrebbe fatto meglio. Qui il progetto non esiste. Un quadrato tracciato per terra e quattro birilli dissuasori. Vergogna!».

Vedremo.
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