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Inti Illimani, rimandato al 14 marzo il concerto

  • 7 marzo 2005

È un concerto della memoria. Un pezzo di storia, che siamo noi, per dirla con De Gregori, ma anche l’ennesimo momento per fermarsi giusto un paio d’ore e ascoltare il racconto sonoro di un libro di fiabe stracolmo di orchi, prepotenti, giustizieri impavidi ed eroi. Di scena saranno gli Inti Illimani, in concerto al cineteatro Metropolitan di Palermo (viale Strasburgo 358), lunedì 14 marzo alle ore 21.30 (il concerto previsto per il 10 marzo è stato rimandato al 14 a causa di uno sciopero di voli aerei). Di strada quel “conjunto sin nombre”, ne ha percorso in questi anni e quasi mai in discesa. Un’autostrada lunga quasi quarant’anni, imboccata nel 1967 da un gruppo di studenti dell’Università Técnica del Estado en Santiago. Strade di note, e che ben vengano, ma anche strade di fuga, percorsi d’esilio che iniziano nel 1973, quando in un altro nefasto 11 Settembre viene ucciso Salvador Allende insieme a 60.000 persone, in quello che viene definito uno tra gli olocausti meno noti e più cruenti degli ultimi secoli.

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Gli Inti Illimani, presenti a Roma durante ciò che fu il tragico golpe di Pinochet, non faranno più ritorno a casa per i successivi quindici anni. Sgraditi ed esiliati. Scomoda la loro presa di posizione politica, i loro “Venceremos”, il loro “El pueblo unido jamas sera vencido”, la loro tournée a fianco di Allende in prima linea contro il capitalismo. L’Italia, patria adottiva, premierà i primi due album post-esilio con altrettanti dischi di platino, contornati da un calore, un affetto e un consenso vivo anche nei riguardi di quella musica “andina” considerata fin dal primo ascolto intrisa di rara sincerità ed immediatezza, condita da flauti di pan, chitarre classiche, elementi etnofolk irresistibili e puri. Sono passati trentotto anni da quando il “conjunto sin nombre”, presto diventato Inti Illimani (Sole di Illimani” in dialetto Aymara) ha dato il via ad uno tra i percorsi musicali folk più intensi del secolo appena concluso. Di anni dall’ultima performance in terra palermitana, invece, ne sono passati pochi: giusto un paio di primavere dall’ultimo concerto all’Agricantus in un’atmosfera intima e straordinariamente partecipe. Al Metropolitan di Palermo la musica degli Inti Illimani si colorerà di rosso velluto, in una dimensione pronta ad accogliere numerosi appassionati, fans della prima ora e, lo speriamo vivamente, giovani leve curiose di carpire emozioni assolute attraverso questa esibizione dal vivo.

E l’esibizione live, in questo caso, altro non è che una sorta di vademecum storico arricchito da nuove fonti sonore. Uno sguardo al moderno sound di quella madre patria cilena ritrovata, che ha contaminato nelle sonorità le ultime pubblicazioni discografiche: Lugares Comunes, del 2003 ne è un fulgido esempio, dove i capisaldi teorici della world music cilena e sudamericana in generale vengono proposti in una schema decisamente più curato e a passo coi tempi, con un orecchio attento che si estende fino all’Africa in un paesaggio immaginario altamente etnomusicologico. Mentre il passato, quello sicuramente più conosciuto, continua a concedersi in evergreen e inevitabili bis, ma anche per vie traverse, grazie a indovinate opere di riciclo che attualizzano e in grande stile quelle stesse canzoni del gruppo che hanno fatto storia (non ultimo l’incipit della bellissima “Alturas” utilizzato come loop da Daniele Silvestri nel brano “Il mio nemico”). Biglietto intero 25,00 euro + diritti di prev.; ridotto (Cral e Carta Ideanet) 20,00 euro + diritti di prev.; in prevendita al CCPAgricantus (via Nicolò Garzilli 89), telefono 091.309636 o al botteghino cineteatro Metropolitan (viale Srasburgo 358), telefono 091.7306860.

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