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Italo Zuffi, una finestra sull’arte fotografica

  • 16 gennaio 2007

Meta-arte, ossia l’arte dentro l’arte, l’installazione dentro l’installazione: è questo uno dei tratti salienti dell’opera di Italo Zuffi (Imola, 1969) ospitata a Palermo nella mostra personale presso la Galleria FrancescoPantaleone (via Garraffello 25; visitabile il giovedì ore 16-20, gli altri giorni su appuntamento, fino al 25 gennaio, telefono 091.332482). L’installazione del 2006 “La nostra evoluzione è qualche cosa di diverso”, è costituita da sei light-boxes le cui foto in perfetto stile rivista di moda patinata sono state realizzate da un’agenzia milanese. Una modella tiene tra le mani, proprio come una borsetta firmata o un accessorio di moda, un’opera dell’artista che è costituita da una piccola finestra di dimensioni 21x 29,7 ossia lo standard A4. Questa micro-finestra è stata realizzata in varie versioni, una delle quali è stata esposta durante la mostra collettiva al PAN di Napoli “Giardino. Luoghi della piccola realtà” curata lo scorsa estate da Lòrànd Hegyi. Zuffi intende sondare il rapporto tra il dentro e il fuori, tra la possibilità di entrare in contatto con la realtà esterna o di allontanarla il più possibile da noi. La finestra viene esibita come un talismano, un feticcio o un oggetto frivolo che sembra non avere alcuna utilità. Probabile è la riflessione sul sistema della moda, sulla società dei consumi che trasforma tutto, anche ciò che è immateriale, in merce, in oggetto da esibire ma anche da consumare velocemente. Caratteristico dei lavori di Zuffi è lo sguardo distaccato, che non concede alcuna possibilità di interpretazione al fruitore e che spesso si caratterizza per un allestimento preciso e maniacale, elemento che disorienta ancora di più i visitatori.

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L’ordine e la precisione vengono apparentemente rispettati ma contrastano nettamente con alcuni particolari e l’apparente assenza di logica. La scultura “Volume consapevole, 2006” rimanda invece ad un concetto estremamente chiaro e lineare: lo spostamento di un oggetto da un luogo verso un altro. In questo caso da Milano a Palermo. L’opera fotografica del 2002 “Progetto per una barricata-Palermo remix” è esposta nella seconda sala della galleria, appositamente modificata e evocante in qualche modo la struttura di una vera barricata. Si tratta di un progetto precedentemente realizzato e riadattato, soprattutto nella modalità di allestimento, per questa mostra a Palermo. “La nostr evuzi è qch d”, un gruppo di 4 brevi testi inediti composti dall’artista nel 1999 che costituiscono un momento di pausa tra la visione di un’opera e un’altra. Le opere di questa mostra sono state realizzate in collaborazione con il Museo Carlo Zauli di Faenza, e con l’agenzia Visual Team di Milano. Hanno collaborato inoltre Daniela Bigi, Matteo Zauli, Simone Falcetta e Francesca Mirabile. Italo Zuffi lavora a Milano e ha partecipato a diverse mostre presso le più importanti gallerie italiane e straniere. Numerose sono le esposizioni alla Galleria Continua di San Gimignano e, particolarmente interessante, la realizzazione nel 2003 di una grande opera d’arte ambientale presso il Parco Museo d’arte ambientale di Poggio di Valicaia, Scandicci in Toscana che rende ancora più variegato il panorama delle tecniche e delle modalità espressive utilizzate da questo artista.

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