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Jazz di fine anno all’Open con Antonio Zambrini Quartet

  • 29 dicembre 2004

Sarà il pianista milanese Antonio Zambrini a chiudere per questo 2004 la programmazione dell’Open Jazz Club di Palermo (via Nicolò Turrisi 51/53) insieme al suo quartetto costituito da Giulio Martino al sax, Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla batteria, giovedì 30 dicembre, con due set (ore 21.30 e 23.30, biglietto 10 euro, allievi 6 euro, sostenitori ingresso libero).

Diplomato in Direzione di Coro al Conservatorio di Padova ed in Musica Jazz presso il Conservatorio di Parma, allievo dei Seminari Senesi di Musica Jazz sia come flautista che come pianista, da polistrumentista Zambrini ha scelto di dedicarsi al piano, imponendosi prepotentemente all’attenzione della critica nel 1998 con il cd “Antonia e altre canzoni” (Splasc/h) per purezza espressiva, bellezza e chiarezza delle linee e per l’equilibrio melodico-armonico evidenziato, venendo selezionato fra le migliori opere prime italiane dalla giuria del premio “Django d’or”, a cura dalla critica musicale francese ed italiana. Collocato dalla stampa specializzata al secondo posto nella graduatoria dei migliori nuovi talenti del jazz italiano (1998), il musicista milanese è stato così incoraggiato a proseguire nella sua attività con la realizzazione dei successivi “Forme semplici” (2000) e “Quartetto” (2001), che ne hanno confermato la presenza tra i migliori talenti emergenti dei rispettivi anni (referendum della critica su “Musica Jazz”).

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Ospite di diversi programmi musicali di Radio3 RAI (“Invenzione a due voci”, “Jazzclub”, “Radio3suite” ), nonché membro fisso di varie formazioni, Zambrini si è esibito in numerosi jazz clubs, festivals e rassegne (“Clusone Jazz”, “Jazz Italiano” a Finale Ligure, “Saudades” a Milano, il Festival di Varese, “Parma Jazz-Frontiere”, “Eurojazz” ad Ivrea, il Festival di Berchidda, Estate Jazz a Cagliari, Stagione Musicale del “Piccolo Regio” di Torino, Villa Celimontana a Roma, il JVC Festival a Torino, “Ah Hum Jazz Fest” ed il “Free” Jazz festival di Milano, e tanti altri). Recentemente il suo brano “Antonia” è stato inserito nel disco celebrativo del ventennale del club “Le Scimmie” di Milano, accanto a composizioni di musicisti che di quel club hanno segnato la storia (Enrico Rava, Paul Motian, Franco D’Andrea, Massimo Urbani), senza contare che molti suoi pezzi sono eseguiti in concerto da alcuni importanti esponenti del nuovo jazz nostrano ed estero, come Stefano Bollani e Lucia Minetti in Italia o, all’estero, John Law.

Fra le sue tante collaborazioni spiccano quelle con Claudio Fasoli, Tiziana Ghiglioni, Enrico Rava, Mark Murphy, Tiziano Tononi, Gabriele Mirabassi, Emanuele Cisi, Stefano D’Anna, Roberto Bonati, Andrea Dulbecco, Giorgio Licalzi, Bruno De Filippi, Javier Girotto, Daniele Cavallanti. Del 2003 è l’ultima fatica discografica a suo nome, “Due colori” – con Kyle Gregory alla tromba e flicorno, Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e Roberto Dani su batteria e percussioni – che lo consacra sulla scena jazzistica anche come fine autore oltre che come sensibile interprete.

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