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La svolta intimista di Joaquìn Cortès

  • 1 agosto 2005

Un altro magico spettacolo, il 10 agosto alle 21.15, animerà il già di per sé suggestivo teatro di Verdura di Palermo (in via del Fante): torna infatti Joaquín Cortés con il suo nuovo spettacolo "Mi soledad" ( “La mia solitudine”), che ha debuttato all’Auditorium di Città del Messico lo scorso 3 maggio e già dal titolo annuncia una svolta intimista. Si tratta di uno spettacolo diverso che vede Cortès, protagonista assoluto e monopolizzatore della scena, unire il fuoco e la sensualità del flamenco andaluso, con una vena malinconica che nasce da un viaggio interiore. Risalendo alle radici della propria vocazione, il ballerino spagnolo si confronta con i grandi temi dell’esistenza e, traendo ispirazione dalla propria esperienza di danzatore, si interroga sui momenti fondamentali della vita. “Mi soledad” è, appunto, un viaggio all’interno delle emozioni più intime dell’artista, in cui il sentimento principale è quello della solitudine: ma è una solitudine solare, illuminata, come ci suggerisce il sottotitolo “Solea”. Una solitudine che porta all’introspezione e che infine celebra l’uomo in quanto individuo. Attraverso i sentieri della musica e dei suoi inconfondibili e sonori colpi di tacco (zapateado), Cortés ci conduce nel nucleo della sua arte, usando la ricca tavolozza dei colori del flamenco.
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L’allestimento del palco è volutamente minimalista, essenziale: si crea così un’atmosfera di intimità, sostenuta dai superbi musicisti che hanno caratterizzato le ultime produzioni di Cortés. La notevole maturità stilistica raggiunta e il recupero di profonde radici artistiche danno vita a nuove e coinvolgenti coreografie. L’improvvisazione nasce dall’incontro tra musica e danza e, su di un palcoscenico quasi vuoto, ogni passo diventa qualcosa di unico ed irripetibile. Il light design è stato studiato con particolare cura, al fine di creare ambientazioni e atmosfere sempre diverse. Ancora una volta la realizzazione dei costumi è affidata all’essenzialità ed all’eleganza dello stile di Giorgio Armani, che utilizza colori netti, assoluti, come il bianco, il nero, il rosso scuro (colore del sangue e del vino) perfettamente armonizzati nel tessuto narrativo dello spettacolo. La musica originale di “Mi Soledad” è stata composta da Joaquin Cortés, Josè Carbonell ed Antonio Carbonell, ed è un mix di diversi ritmi musicali: il jazz, la musica cubana, la musica classica, senza ovviamente dimenticare la star principale: il flamenco. I testi sono di Antonio Carbonell e Arturo Josè Carbonell. Cortés, nato a Cordoba nel 1969, ormai indiscussa icona del flamenco spagnolo contemporaneo, ha vissuto il suo apprendistato da adolescente, nelle file dello Spanish National Ballet di Madrid, col quale ha girato il mondo esibendosi in ruoli classici, per danzare poi in una serie di Gala internazionali al fianco, tra gli altri, di Maya Plisetskaya, Sylvie Guillem, Marie-Claude Pietragalla, Julio Bocca.

Nel 1992, a ventitré anni, ha fondato la sua compagnia con la quale ha realizzato e portato in giro per il mondo spettacoli di successo come "Cibayí", "Pasión gitana", "Soul" e "Live". La popolarità del danzatore gitano cresce ad ogni nuova apparizione, con la complicità dei rotocalchi e grazie alle sue partecipazioni cinematografiche ("Il fiore del mio segreto" di Pedro Almodóvar, "Flamenco" di Carlos Saura, "Gitano" di Manuel Palacios), alle pubblicità (automobili, calze da donna, aziende telefoniche), alle collaborazioni musicali con Jennifer López, Alicia Keyes, Robbie Williams, mentre Spike Lee ha appena terminato di girare un documentario sul suo recente tour brasiliano. I biglietti per lo spettacolo hanno un costo variabile, da 55 a 30 euro, a seconda del settore scelto. Per i titolari di carta Duo e Ideanet è previsto uno sconto del 20%, per i possessori della Carta Giovani del Teatro Massimo c’è uno sconto del 50%. E’ possibile acquistare i biglietti ai botteghini del teatro Massimo e del teatro di Verdura ed anche on-line sul sito www.teatromassimo.it .
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