ARTE E ARCHITETTURA
Le "Alchimie dell'immaginario" di Lo Cascio
Il meglio degli ultimi lavori del pittore palermitano Franco Lo Cascio: 50 tele di grandi dimensioni interamente dedicate all’universo femminile
“Vivo come una consacrazione la possibilità di esporre i miei lavori a Palazzo dei Normanni”, ha affermato Franco Lo Cascio, pittore palermitano, che, nelle Sale Duca di Montalto e negli ambienti delle mura puniche di Palazzo dei Normanni (piazza Indipendenza 1, Palermo), propone la mostra “Alchimie dell’immaginario”, organizzata dalla Fondazione Federico II. «Per questa ragione - ha continuato Lo Cascio - ho preferito non riproporre quadri già esposti in precedenza in altri luoghi, in altre gallerie, ma ho creato opere totalmente nuove che rappresentassero la mia arte di oggi». È così che è nata la mostra “Alchimie dell’immaginario”, che raccoglie 50 tele di grandi dimensioni interamente dedicata all’universo femminile, alla donna moderna rappresentata, con colori forti e contrasti cromatici, nei suoi atteggiamenti più spregiudicati o più tradizionali.
Il maestro Lo Cascio ha inoltre collaborato con il figlio Giuseppe, regista, per la realizzazione della sezione fotografica della mostra (25 pannelli da 1x1,50m), che ripercorre nei temi e nelle immagini la storia artistica del pittore palermitano. «La fotografia - ha ricordato Giuseppe Lo Cascio - rappresenta gli esordi di mio padre nel mondo dell’arte. Stavolta, oltre che sul valore e sulla bellezza dell’immagine stessa, abbiamo lavorato sulle cornici: così, sull’intelaiatura di base abbiamo sagomato, con materiali differenti (polistirolo, resine, rami, canapa, gesso…) forme che sembrano vivere di vita propria».
La mostra resterà aperta al pubblico tutti i giorni fino a martedì 8 dicembre, dal lunedì al sabato dalle 8.15 alle 17 e la domenica e i festivi dalle 8.15 alle 12.30. «Con la mostra del maestro Lo Cascio - ha concluso il direttore generale della Fondazione Federico II, Lelio Cusimano - si chiude un anno pieno di eventi culturali di rilievo organizzati dalla Fondazione: ben cinque mostre pittoriche, due eventi scientifici organizzati in collaborazione con l’Osservatorio astronomico e, proprio di recente, l’attivazione del nuovo gemellaggio con Jesi e Goppingen per il premio internazionale Federichino. Ma soprattutto il 2009 è stato per la Fondazione l’anno del risanamento economico».
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