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“Le conseguenze dell'amore”, la prima con gli attori

Balarm
La redazione
  • 22 settembre 2004

“Le conseguenze dell'amore” di Paolo Sorrentino (unico film italiano in selezione ufficiale al Festival di Cannes), con Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, è il prossimo appuntamento a Palermo con Medusa film, sabato 25 settembre ore 20,30 al Cinema Finocchiaro. Alla proiezione saranno presenti Paolo Sorrentino e l’interprete femminile Olivia Magnani, nipote della grande attrice di Roberto Rossellini, Pier Paolo Pasolini, Jean Renoir e Luchino Visconti.

Ogni uomo ha il suo segreto inconfessabile. Ma Titta Di Girolamo ne ha più di uno. È evidente. Altrimenti perché un uomo di cinquant’anni, del sud, dovrebbe vivere da otto anni in una anonima camera d’albergo di un’anonima cittadina della Svizzera italiana? Otto anni trascorsi a non lavorare. Apparentemente. Anni di silenzio e di sigarette, anni appollaiato tra la hall e il bar dell’ hotel, indossando abiti elegantissimi senza concedersi, però, alcuna mondanità. Un’atroce routine, nell’eterna attesa che accada qualcosa di rocambolesco. Titta osserva, scruta impassibile la vita che gli scorre davanti e nessun sentimento, nessuna emozione  trapela. Apparentemente. Senza più nessuno. Solo. Un uomo perduto. Perso da anni a contemplare di nascosto qualcosa. Questa monotonia da travet viene scossa dalla presenza di una ragazza e dall’innamoramento che si profila. Ma la storia d’amore non verrà mai vissuta fino in fondo: lui intrattiene i rapporti con le banche svizzere per conto di Cosa Nostra e questa storia d'amore appena cominciata entrerà in conflitto col suo ruolo e sarà il motore di una serie di azioni che cambieranno il destino dei protagonisti.

«Gli  amori si vivono e si superano con una transizione dolorosa - Paolo Sorrentino - mentre la possibilità di un amore che si rivela impossibile ha altre conseguenze. Delle conseguenze malinconiche, a patto di possedere una fervida immaginazione. Ma il nostro Titta Di Girolamo lo dichiara subito: lui non possiede immaginazione. In questi casi, non c’è spazio per la malinconia e il ritorno all’ordine di un tempo non è più possibile. E in assenza della malinconia, che è una via di fuga, le cose si fanno tragiche. E definitive. Sono le conseguenze dell’amore, quando non c’è altro a disposizione.»

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