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“Martorio”, morte e passione di Cristo

Balarm
La redazione
  • 5 aprile 2004

Seconda pagina di una riflessione spirituale iniziata con “Ninnarò, il Presepe raccontato”, da martedì 6 aprile (e nei giorni 6, 7, 9, 10 e 11 aprile) al teatrino Ditirammu di Palermo (via Torremuzza 6), andrà in scena “Martorio”, un atto di fede offerto ad un avvenimento che rappresenta il ricordo, il memoriale della morte e passione e poi, della resurrezione di Gesù, il Cristo. Da sempre la tradizione popolare ha dedicato emozioni, sentimenti, poesia, al momento più toccante e drammatico della cristianità, percorsi di fede e ritualità raccontati da umili artisti che ne hanno perpetuato gli avvenimenti che il popolo non vuole dimenticare. Sono le emozioni dell’anima dei più umili che raccolgono nel loro immaginario, una verità emozionante, ed ecco, che il racconto prende vita dalla voce di due figure che narrano e cantano, ognuno per la sua parte, la storia della “salvezza”, un “contastorie cieco”, Filippo Luna, che mostra i riti delle sacre scritture, con alcune immagini proiettate su un telo che simboleggia, nel momento più toccante, “a calata da tila”, ed una donna, Rosa Mistretta, dal volto dolente, che dalle viscere della terra, fa nascere il canto struggente di una madre che vede strapparsi il proprio figlio. Testo e messa in scena di Fabrizio Lupo, Rosa Mistretta e Vito Parrinello. Ingresso 8 euro. Info www.teatrinoditirammu.it

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