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Meganoidi e Vanilla sky, lo Zsa Zsa si tinge di punk rock

  • 21 aprile 2004

Continua l’inarrestabile sequela di concerti che sta piacevolmente caratterizzando questo mese di aprile, soprattutto per gli appassionati del punk rock in generale, che tra mercoledì e giovedì avranno l’occasione di vedere in azione due validissimi gruppi italiani, gli esordienti Vanilla Sky e gli oltremodo famosi Meganoidi, ma andiamo per ordine. Mercoledì 21 alle 22.30 sarà la volta dei Vanilla Sky, presentati dalla Blood and Fractures promotions, che suoneranno per la prima volta a Palermo allo Zsa Zsa Art Factory, in via Angelitti 30 (ingresso 3 euro). Il gruppo romano è considerato da molti una delle promesse del panorama pop punk europeo, visto che il loro primo disco “Waiting for something”, appena uscito, è un album veramente maturo e completo per una band attiva solamente da un paio d’anni, frutto anche di una registrazione pressoché perfetta presso i West Link Studios di Pisa e una masterizzazione col guru Mark Chaleki (Yellowcard, Less Than Jake) ai Capitol Studio di Hollywood.

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La musica dei Vanilla Sky, che può si può  definire emo pop punk, ricorda molto gruppi americani come New Found Glory, Ataris, Yellowcard e Starting Line, visto che la band riesce a passare con estrema naturalezza da ritornelli accattivanti molto  pop punk a delle Emo-zionanti ballate acustiche, con un talento ed una versatilità davvero notevoli. La band si è fatta avanti grazie anche all’etichetta genovese Wynona records, che dopo avere incluso dei loro brani in un cd split con i bolognesi Forty Winks (con i quali hanno condiviso un tour europeo)ed altri, ha concesso loro la carta del full lenght album, che difatti si è rivelata vincente, concedendo ai nostri il privilegio di aprire le date italiane degli Ataris. Il loro concerto sarà aperto dalle palermitane Slut Machines, band punk rock tutta al femminile che  proporrà brani tra Bikini Killers, Slits e X-Ray Spex.

Giovedì 21 invece torneranno i Meganoidi per la loro attesissima data palermitana organizzata dalla Exodus Agency. Il concerto, che si terrà anch’esso allo Zsa Zsa Art Factory (apertura porte ore 21, concerto ore 23, ingresso 10 euro al botteghino del locale), si preannuncia già molto interessante, visto che il gruppo presenterà delle non poco rilevanti variazioni (ed evoluzioni) musicali e stilistiche rispetto alla loro ultima apparizione palermitana. I Meganoidi, famosi ai più per le due canzoni /tormentone “Meganoidi” e “Supereroi vs. la Municipale” (diventati celebri anche grazie alla trasmissione “Le Iene”), hanno raggiunto la popolarità nel 2001, quando lanciati dal fortissimo appeal del loro singolo hanno la possibilità di ristampare il loro primo album, “Into the darkness, into the moda”, che viene accolto da ottimi riscontri commerciali. Nel giro di poco tempo diventano, anche a dispetto di band altrettanto promettenti, i best-seller della scena skacore italiana, anche perché sono i primi a poter contare su ben tre video mandati in rotazione su MTV.

I genovesi riescono comunque a guadagnare esperienza sul campo partecipando a numerosi festival nazionali come l’Independent Days e l’Heineken Jammin’Festival, oltre che con la partecipazione al concerto contro il G8 di Genova assieme a Manu Chao ed Africa Unite. Dopo alcune tournèe italiane che culmineranno con l’apertura del concerto degli Offspring a Milano, i Meganoidi raccolgono abbastanza fondi per poter permettersi il lusso di autoprodursi il loro secondo disco. E’ così che nasce infatti “Outside the loop, stupendo sensation”, secondo album della band che decide di allontanarsi dai cliché della band di genere, mettendo in secondo piano la loro origine skacore e avventurandosi nei territori del rock più duro e ricercato, come testimoniano i loro nuovi singoli, il metallico “For those who lie awake” ed il surreale “Zeta Reticoli”, che spaziano da aggressivi arrangiamenti punk rock ad atmosfere più cupe, pur sempre accompagnati dai fiati. Una svolta che non tutto il loro pubblico può avere apprezzato ma che la band ha ritenuto quasi una prova di maturità, tanto da aver chiamato a collaborare diversi produttori stranieri(tra Toronto e New York), tra cui Vic Florencia , già dietro le consolle con i Tool, per ottenere così un disco sicuramente più colto e sperimentale che forse, aggiungiamo noi, potrà allontanare l’alone di gruppo sopravvalutato affibbiatogli dalla critica musicale più intransigente.

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