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Mercato ricco per traguardi ambiziosi

  • 28 agosto 2006

Finalmente si ricomincia! Il calcio giocato è alle porte, un calcio “vero” basato sulla tecnica e la tattica ed anche sugli errori di atleti ed arbitri che rientrano nella logica di uno sport da vivere senza pregiudizi e non più oppresso da potentati e businessmen senza scrupoli che hanno ridotto il più bel campionato del mondo in una barzelletta agli occhi di tutto il mondo. Il Palermo si candida ad un ruolo di primo piano e, svanita per un soffio la Champions (possibile regalo di Calciopoli), la squadra rosanero ha un organico che è in grado di centrare un traguardo insperato fino a qualche anno addietro: qualificarsi tra le prime quattro in campionato e giocare la stagione successiva almeno i preliminari della coppa più prestigiosa (ed anche più redditizia).

Nella sessione estiva di mercato, in attesa che si sblocchi la vicenda Amauri, il direttore sportivo Foschi ha compiuto l’ennesimo miracolo da quando lavora per il Palermo. E’ riuscito a rimpolpare l’organico non solo in quantità ma soprattutto in qualità, scegliendo un mix tra giovani di sicuro avvenire e gente esperta ma con tanta voglia di dimostrare il proprio valore.
Analizzando i singoli reparti e senza trascurare l’equilibrio tattico che Guidolin darà all’intera compagine, scopriamo che ci si è guardati bene dal commettere alcuni errori che lo scorso anno furono fatali come l’incertezza sul ruolo del portiere o la leggerezza di affidarsi a due giovani per sostituire il principe del gol Luca Toni approdato ad altri lidi.

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Agliardi e Fontana costituiscono la prova della campagna di rafforzamento basata su di un portiere giovane ma dal sicuro talento affiancato dall’esperto Fontana che potrà ritornare utile (ma non ce lo auguriamo) qualora il ragazzo soffrisse di qualche incertezza dovuta alla giovane età. Della presenza di Fontana si gioverà anche il giovane “portierino” Sirigu, dotato anche lui di buone doti e di un gran fisico.

La difesa, a parte la cessione di Fabio Grosso, si fonda sul nucleo storico affiancato da giovani che scalpitano ed hanno le giuste qualità fisiche e qualitative per sostituire i probabili titolari. L’arrivo di Bovo, che insieme a Barzagli riformerà la coppia formidabile già ammirata nell’Under 21, e di Pisano, a cui spetterà il compito di presidiare la fascia sinistra, non precluderà ai più che promettenti Cassani, Capuano, Della Fiore, Rinaudo di sovvertire sul campo le gerarchie abbozzate sulla carta.

Il centrocampo è il reparto che ha registrato le maggiori novità con gli arrivi di un campione come Simplicio che consentirà a Corini di non sobbarcarsi da solo il compito di dare qualità al centrocampo palermitano, di un giocatore motivato dalla voglia di cancellare una stagione sfortunata e di riconquistare la nazionale come Aimo Diana, di un elemento muscolare quanto tecnico Bresciano, di tanti giovani già rodati in grado all’occorrenza di non far rimpiangere i probabili titolari come Parravicini, Guana, Munari, del mai domo Giovannino Tedesco e del talentuoso Brienza che ritrova l’allenatore con cui ha vissutola migliore stagione in A e che gli è valsa la convocazione in nazionale. Senza dimenticare “cavallo pazzo” Gonzalez , che potrà giovarsi dei sapienti consigli di Guidolin per dare continuità alle sue prestazioni piuttosto altalenanti.

L’attacco, in attesa di Amauri, si basa sulla voglia di rivalsa di Caracciolo da un campionato, quello scorso, vissuto a due facce: bello all’inizio e deficitario alla fine. Ha tutti i mezzi per diventare il futuro centravanti della nazionale e chissà che, senza i troppi paragoni con il fantasma di Toni a cui è stato sottoposto appena arrivato all’ombra del Pellegrino, con la fiducia del tecnico che l’avrebbe voluto già due stagioni fa diventi il beniamino dei fans rosanero.

Di Michele rappresenta una certezza ed una delizia per chi ama assistere a giocate tecniche in rapidità e Godeas (ammesso che resti) un “toro” che nei momenti di difficoltà è pronto a dare il proprio contributo di peso e sostanza in avanti. Complimenti a Foschi & Zamparini che sono riusciti a costruire tutto questo con un disavanzo di pochi milioni di euro tra entrate ed uscite rinunciando, Grosso a parte meritevole di una grossa opportunità economico-tecnica, a giocatori con la testa altrove e senza giusti stimoli. Le premesse ci sono tutte come dire: gli ingredienti sono di ottima qualità e con un cuoco di prima scelta come Guidolin i palermitani avranno di che deliziarsi.

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