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Mondadori: Paolo Crepet presenta "Sfamiglia"

Un libro che parla delle famiglie disfunzionali di oggi, e che sfida l'attuale emergenza educativa: «Educare è libertà, il resto è indottrinare»

Fabio Vento
Web developer e giornalista
  • 26 gennaio 2010

«Ho deciso di scrivere spinto da un bisogno impellente, comune alle persone di buon senso: la percezione che ciò che stiamo vivendo non sia frutto di errori di percorso o involuzioni impreviste, ma di una straordinaria mutazione antropologica che coinvolge la famiglia, i giovani e le loro culture, ovvero l’intera comunità. Una mutazione che non dovrebbe indurre spavento ma curiosità, attenzione, voglia di provare a capire cosa sta accadendo e cosa potrà accadere» : con queste parole lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet introduce il suo ultimo libro, “Sfamiglia”, che presenterà mercoledì 27 gennaio alle 18.30 da Mondadori Multicenter (via Ruggero Settimo 16, Palermo) alla presenza di Angela Maria Di Vita, professore ordinario di Psicodinamica dello Sviluppo e delle Relazioni Familiari all'Università di Palermo.

Con un incedere “alfabetico” a metà fra abbecedario e vademecum, “Sfamiglia”, che sarà precedentemente presentato presso la Sala Magna di palazzo Chiaramonte Steri di piazza Marina, (lo stesso giorno alle ore 16, alla presenza di Annamaria Pepi e Laura Anello) affronta un problema vitale del nostro tempo: l'educazione delle nuove generazioni. Riordinando i ricordi degli incontri con le famiglie nelle diverse province italiane, lo scrittore sembra voler suggerire che il male di oggi non stia in un'assenza di comunicazione, ma in una comunicazione culturalmente “sterile”. Oggetti come il telecomando, Facebook, l'iPod monopolizzano sempre più il tempo dei giovani e li indirizzano a un uso “surfistico” delle relazioni, dove conta solo l'eccitazione momentanea, la comodità, mai la riflessione. Dal canto loro i genitori, sempre più assenti, tendono a concedere tutto ai figli per paura di sentirsi rifiutati o per senso di colpa.

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A tutto questo Crepet contrappone una parola che campeggia proprio all'inizio del “dizionario”, forse non per caso: accompagnare. Accompagnare nel senso di rischiare di credere nell'altro, di avere coraggio: «È il significato di una comunità che si ritrova e si riconosce, non più monadi autarchiche che si giustappongono o si scontrano per fare ognuna le stesse cose, non più adulti spaesati davanti a un televisore perennemente acceso, non più genitori arresi. Libertà significa fare insieme cose diverse, l’opposto di ciò che accade in un ipermercato. Educare è libertà, il resto è addestrare, ammaestrare, indottrinare, inculcare, istruire».

Paolo Crepet, psichiatra e sociologo di fama, dal 2004 è direttore scientifico della Scuola per Genitori. Con Einaudi ha pubblicato: "Non siamo capaci di ascoltarli" (2001), "Voi, noi" (2003) e "I figli non crescono piú" (2005), poi raccolti nel volume "La gioia di educare" (2008); e inoltre la raccolta di racconti "Naufragi". “Sfamiglia”, 15 euro e 220 pagine per Einaudi Editore, è già in libreria. Inoltre, in occasione della decima Giornata della Memoria, Mondadori Multicenter si unirà alle commemorazioni nazionali con una speciale selezione di titoli e un omaggio per tutti i clienti: il “Calendario della Memoria”, creato per l'occasione come ideale monito alla memoria del passato.

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