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Montevergini: un Festival "short" contro la crisi

Contro lo stato di crisi della cultura, il Palermo Teatro Festival al Montevergini va in scena in versione short: Niccolò Fabi e Alessando Haber sostengono la causa

  • 20 dicembre 2012

"In ogni cambiamento c’è qualcosa d’infame e di gradevole insieme, qualcosa che ha dell’infedeltà e del trasloco". È forse con quest’animo che il Palermo Teatro Festival, manifestazione teatrale in scena da sette anni presso il Teatro Nuovo Montevergini, avvertendo la forte crisi che gravita attorno ad ogni fenomeno culturale, e subendo il vento di un probabile, imminente, cambiamento nel supporto e nella gestione degli storici spazi del Teatro, ha deciso di non andare in scena, proponendo una versione “short” della manifestazione: «Non si tratta di una protesta – precisa Alfio Scuderi direttore artistico della storica rassegna - ma di un modo per far riflettere sul destino della cultura e sul significato di uno spazio come questo».

Il cuore della mini rassegna “Short Palermo Teatro Festival – Uno nessuno centomila…” - una tre giorni di musica e cultura in scena da giovedì 21 a sabato 22 dicembre - ruota proprio intorno al senso del progetto culturale nato nel 1995 per volere dell’amministrazione Cammarata e che nel 2005 vide l’associazione Palermo Teatro Festival occuparsi della gestione dello spazio del teatro restaurato, sito all’interno di uno dei monumenti più affascinanti del centro storico, per trasformarlo in luogo rappresentativo del nuovo modo di fare arte a Palermo, ospitale soprattutto verso tutte le nuove generazioni di artisti siciliani e verso tutte i nuovi fermenti creativi. L'evento, invita a riflettere su come sarebbe la realtà che ci circonda "Se il teatro non ci fosse": ecco come rispondono Ficarra e Picone.

Si parte giovedì 20 dicembre, alle ore 21.30 con la presentazione dell’album “Ecco” di Niccolò Fabi: uno showcase con la partecipazione di Pier Cortese, che porta sul palco i nuovi pezzi del cantautore romano. Venerdì 21 dicembre alle ore 21.15 si prosegue con “E se un giorno si spegnesse anche la cultura”: si alternano tra palco e platea gli artisti con degli interventi musicali e con delle performance d’improvvisazione. Gianni Gebbia con le sue improvvisazioni sonore, Giovanna Velardi con i suoi movimenti in danza, il gipsy jazz dei Frequenze Retrò, il cantautore Fabrizio Cammarata, e, a chiudere la prima sezione in teatro, Alessandro Haber, accompagnato da Diego Spitaleri e Dario Sulis: un’ esclusiva siciliana, per presentare il video del nuovo singolo “Nessuno poteva non sapere”, ma anche per cantare, in un inedito omaggio alla canzone d’autore Italiana, interpretando alcuni brani di Tenco, Paolo Conte, De Gregori. La serata si conclude in Atelier Montevergini attraverso le note “siculo-balcaniche” della Banda di Palermo.

Sabato 22 dicembre dalle ore 21.15 una serata piena di apparizioni: ogni trenta minuti, (ultimo ingresso ore 23,15) si alternano nelle diverse sale del Teatro Nuovo Montevergini spettacoli e proiezioni, discussioni e momenti culinari: dai "Racconti da Malalunanuova" di Vincenzo Pirrotta al cortometraggio "Chiamatemi Ishmael" di Paolo Briguglia e poi Paride Benassai e Marcello Mandreucci, in cucina, presentando “Con la cultura non si mangia…ma talvolta si”, ed ancora, l’omaggio ad una grande diva con “E se Marily…” di Silvia Ajelli, tratto da “A qualcuno piace caldo”. Sono tantissimi altri gli interventi della serata omaggio alla cultura in tutte le sue manifestazioni.

«Siamo artisti e il miglior modo per comunicare le nostre idee ed opinioni è performare» dice Alfio Scuderi che traccia il preoccupante stato di crisi attraversato dal Teatro: «la regione Siciliana non ha liquidato i pagamenti del Palermo Teatro Festival del 2010 mettendo in ginocchio la manifestazione e il Nuovo Montevergini, e rendendo impossibile l’impegno di tutti i lavoratori del Festival, interni ed esterni. Da due anni tiene bloccato un finanziamento di 250 mila euro, senza nessuna ragione dichiarata né contestualizzata».

Alla riduzione delle risorse si aggiunge anche l’incertezza sul futuro degli spazi vista la decisione, comunicata dall'Assessore alla Cultura Francesco Giambrone di pubblicare un bando per affidare la concessione della struttura. Un cambiamento che non investirebbe soltanto il Teatro Montevergini ma altri spazi pubblici palermitani, destinati ad un affidamento altro.

«Nessuno vuole entrare in contrasto o in guerra con l'Amministrazione comunale per scongiurare la chiusura del teatro – specifica Scuderi – quello che più importa è il riconoscimento dell’attività svolta in questi otto anni di produzioni, alcune delle quali ancora girano l'Italia con il logo Palermo Teatro Festival. Quel che il Montevergini ha apportato nel panorama artistico locale non può passare inosservato, e questo indipendentemente dal mio coinvolgimento personale nel futuro di questi stessi spazi».

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