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Oratorio del Serpotta invaso da un terrazzo abusivo

L’abusivismo edilizio danneggia le decorazioni del Serpotta dell'Oratorio della Madonna del Rosario. Denunciato un ultrasettantenne per abuso edilizio

  • 31 maggio 2012

L’abusivismo edilizio colpisce ancora. A farne le spese questa volta gli stucchi del Serpotta. Uno scempio all’arte: denunciato un ultrasettantenne che da tempo aveva trasformato il tetto della sua abitazione privata in terrazzo, “inglobando” l’Oratorio della Madonna del Rosario, e, danneggiando così uno dei più famosi apparati decorativi a stucco di Giacomo Serpotta crollato a causa delle infiltrazioni d’acqua. L’Oratorio, edificato nella seconda metà del XVI secolo alle spalle della Chiesa di San Domenico (Pantheon dei Siciliani), è tra le mete turistiche più apprezzate di Palermo.

La zona è stata sequestrata dopo la segnalazione del reggente dell’Oratorio, padre Giuseppe Bucaro, e all’intervento dei vigili urbani del Nucleo tutela patrimonio artistico diretto dal comandante Serafino Di Peri e coordinato dal commissario Giuseppe Crucitti. «Ci siamo trovati davanti una situazione incresciosa, spiega Crucitti. «L’abitante dell’edificio attiguo all’Oratorio - ha aggiunto - aveva deciso di utilizzare il piano di copertura come terrazzo della propria abitazione, realizzando una tettoia abusiva utilizzando del materiale plastico tra l’altro scadente». L’uomo «non si è neanche giustificato, la reputava una cosa normale», confessa Crucitti.

L'Oratorio è sotto sequestro, sia i manufatti che parte del coro. I danni potevano essere ancora più gravi perché nel complesso monumentale è possibile trovare, tra gli altri, i dipinti di Pietro Novelli, Guglielmo Borremans, Matthias Stomer, Luca Giordano e la splendida Madonna del Rosario di Anton Van Dyck. «La situazione va comunque tenuta sotto controllo, abbiamo accertato che a causa dell’umidità sono crollate anche altre parti di intonaco. Abbiamo chiesto l’intervento della Sovrintendenza - prosegue Crucitti - adesso vediamo cosa fare per evitare ulteriori danni. A Palermo purtroppo non mancano situazioni incredibili come questa».

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