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Ovo, alchimie creative al Laboratorio Z

Ovo è quello che Stefania Perdetti (Allun) e Bruno Dorella (ex Wolfango, ora in boss dell’etichetta indipendente Bar La Muerte) definiscono un “progetto di vita”.

  • 11 dicembre 2003

Più che un semplice duo, gli Ovo, in concerto venerdì 12 dicembre al laboratorio Zeta di Palermo (via Arrigo Boito 7), sono un’alchimia creativa fra due musicisti con le carriere incrociate. Ovo è quello che Stefania Perdetti (cantante delle Allun) e Bruno Dorella (ex Wolfango, ora in svariati progetti e boss dell’etichetta indipendente milanese Bar La Muerte) definiscono un “progetto di vita”. Abituati infatti ormai da tempo alle infinite collaborazioni tra i rispettivi gruppi, i due hanno deciso di formare questo progetto, un’unione aperta, ma autonoma, in grado cioè di accogliere i più svariati interventi creativi da parte di altri artisti amici, come di camminare benissimo da sola senza bisogno di alcuna integrazione.

Insomma suonare per il gusto di stare insieme e viceversa, con un'unica parola chiave: l’emozione. Gli Ovo nascono nel 2000, e subito si arriva al primo traguardo, il primo cd autoprodotto “Assassine”, un esperimento che fotografa lo stile eclettico e sperimentale del duo. Per la registrazione infatti, ci sono volute 4 session diverse, una per ogni musicista ospite, tutte all’insegna dell’improvvisazione distruttiva, puro grind-core niente sovra-incisioni, niente miraggio. Un genere che spazia dal dub, alla psichedelica passando per fiammate jazz. Ma l’annus mirabilis è il 2002 quando escono contemporaneamente il mini album “Vae Victis” e lo split cd con gli statunitensi Rollerball “My First Cowboy”, entrambi emblema dell’essenziale anima live che caratterizza il duo. Il primo, infatti, è un cd celebrativo del tour in Grecia, Bulgaria , Turchia e Macedonia. Registrato il giorno dopo la fine del tour stesso, con la stessa line-up assai affiatata dopo un mese e mezzo di tour con il loro solito “caos-core” improvvisato ed esplosivo.

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Lo split album invece è un esperimento particolarmente riuscito di fusione tra il grind scatenato degli Ovo e le sonorità più jazz dei Rollerball, un mix che nasce dall’affiatamento delle due band durante una tourné negli U.S.A. che ha visto le due formazioni avventurarsi molto spesso in jam session totalmente improvvisate. Così “My First Cowboy”, pur facendo da anello di congiunzione tra il rumorismo sfrenato degli italiani e la maestria della loro famiglia americana, come loro stessi amano definire i Rollerball, risulta un’opera abbastanza organica. «Niente di quello che succede in un live degli Ovo è premeditato - dice Bruo Dorella - tutto è frutto delle emozioni del momento. Quando suono con gli OvO sono totalmente in un altro mondo, potrebbe esplodere una bomba e non me ne accorgerei. La nostra situazione ideale? Qualunque, abbiamo suonato sui tetti delle case come nei festival all´aperto, negli squat anarcopunk e nei locali fighetti... ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltarci e farci suonare, noi ci siamo». L’ingresso al concerto prevede un contributo libero.

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