Palermo e diritti LGBT: 12 tra domande e questioni che Arcigay pone ai candidati 2017
Insieme all'Unione atei e agnostici razionalisti e al coordinamento del Palermo Pride, Arcigay ha stilato un documento di dodici punti da sottoporre ai candidati sindaci
Arcigay Palermo è un'associazione di promozione sociale che opera per la difesa e la promozione dei diritti umani.
È la principale associazione LGBTI della Sicilia occidentale e offre al territorio servizi gratuiti di consulenza legale, counseling psicologico, supporto ai migranti LGBTI, educazione alle differenze e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse.
In vista delle elezioni dell'11 giugno, Arcigay Palermo ha stilato un documento composto da dodici questioni – o dodici punti – da sottoporre ai candidati a sindaco di Palermo perché venga aperto un confronto sui diritti dei cittadini LGBT e sulla laicità.
Si tratta di dodici questioni chiave che vertono sulla non discriminazione nell’attività della macchina comunale, sulla sensibilizzazione e formazione del personale e della pubblica opinione, sulla mancanza di strutture di supporto al lavoro e ai servizi delle associazioni e a necessità, sulla sensibilizzazione verso Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale, sul Pride o ancora sulla laicità
Le dodici questioni sono state inviate ai candidati, le cui risposte verranno monitorate e prontamente rese note, e sono le seguenti:
1. Predisporre e organizzare campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte al personale comunale ed all’opinione pubblica contro omofobia, transfobia e discriminazione (NB: impegno già contenuto nella mozione antiomofobia approvata nel 2010).
2. Contribuire alla realizzazione di una sede polifunzionale per le associazioni LGBT.
3. Contribuire alla realizzazione e al funzionamento di una casa-famiglia o di un’altra soluzione per minorenni LGBT maltrattati, abbandonati o cacciati da casa.
4. Sostenere e promuovere i servizi di ascolto e consulenza (counseling psicologico, medico, legale, per migranti LGBT, etc.) realizzati gratuitamente dalle associazioni.
5. Aumentare l’impegno rispetto l’informazione, la prevenzione e la cura dell’HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale, mediante campagne di comunicazione mirate ai diversi target, distribuzione di profilattici anche in ambito scolastico, interventi informativi a tutti i livelli contro il pregiudizio e la discriminazione delle persone affette da HIV.
6. Patrocinare e agevolare la realizzazione dei Pride cittadini e di tutte le manifestazioni a esso connesse.
7. In un’elezione caratterizzata dall’assenza o dalla diminuita presenza di partiti politici “tradizionali” o dalle alleanze larghe, comprendenti persino candidati o partiti dichiaratamente omofobi o con posizioni palesemente omofobe (contro le unioni civili, la stepchild adoption, i pride, le leggi antidiscriminazione, etc.), in che modo, se eletto, pensa di poter rappresentare anche i cittadini LGBT e difenderne i diritti?
8. Monitoraggio e recupero dei tributi locali, anche arretrati, evasi dalle scuole private paritarie e da altri enti religiosi.
9. Realizzazione in tempi certi e rapidi del secondo crematorio e di spazi e modi adeguati e decorosi per il commiato laico.
10. Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’Insegnamento della Religione Cattolica e i diritti del fanciullo.
11. Fermezza nel far rispettare le regole senza “eccezioni religiose”: processioni non autorizzate con blocco abusivo del traffico veicolare, interruzione dei servizi di trasporto pubblico, manifesti anche di grandi dimensioni, lancio di “coriandoli” recanti invocazioni religiose a soffocare aiuole e intasare tombini. Non ci risulta (ma ameremmo essere smentiti) che tali violazioni siano state mai perseguite.
12. Potenziamento degli spazi comunali per cerimonie laiche, è doveroso che l’Amministrazione Comunale offra alle sue cittadine e ai suoi cittadini spazi belli e ben tenuti per cerimonie aconfessionali: non solo le unioni, che ci si augura la prossima amministrazioni valorizzi almeno quanto quella uscente ma anche funerali e battesimi.
È la principale associazione LGBTI della Sicilia occidentale e offre al territorio servizi gratuiti di consulenza legale, counseling psicologico, supporto ai migranti LGBTI, educazione alle differenze e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse.
In vista delle elezioni dell'11 giugno, Arcigay Palermo ha stilato un documento composto da dodici questioni – o dodici punti – da sottoporre ai candidati a sindaco di Palermo perché venga aperto un confronto sui diritti dei cittadini LGBT e sulla laicità.
Si tratta di dodici questioni chiave che vertono sulla non discriminazione nell’attività della macchina comunale, sulla sensibilizzazione e formazione del personale e della pubblica opinione, sulla mancanza di strutture di supporto al lavoro e ai servizi delle associazioni e a necessità, sulla sensibilizzazione verso Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale, sul Pride o ancora sulla laicità
Le dodici questioni sono state inviate ai candidati, le cui risposte verranno monitorate e prontamente rese note, e sono le seguenti:
1. Predisporre e organizzare campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte al personale comunale ed all’opinione pubblica contro omofobia, transfobia e discriminazione (NB: impegno già contenuto nella mozione antiomofobia approvata nel 2010).
2. Contribuire alla realizzazione di una sede polifunzionale per le associazioni LGBT.
3. Contribuire alla realizzazione e al funzionamento di una casa-famiglia o di un’altra soluzione per minorenni LGBT maltrattati, abbandonati o cacciati da casa.
4. Sostenere e promuovere i servizi di ascolto e consulenza (counseling psicologico, medico, legale, per migranti LGBT, etc.) realizzati gratuitamente dalle associazioni.
5. Aumentare l’impegno rispetto l’informazione, la prevenzione e la cura dell’HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale, mediante campagne di comunicazione mirate ai diversi target, distribuzione di profilattici anche in ambito scolastico, interventi informativi a tutti i livelli contro il pregiudizio e la discriminazione delle persone affette da HIV.
6. Patrocinare e agevolare la realizzazione dei Pride cittadini e di tutte le manifestazioni a esso connesse.
7. In un’elezione caratterizzata dall’assenza o dalla diminuita presenza di partiti politici “tradizionali” o dalle alleanze larghe, comprendenti persino candidati o partiti dichiaratamente omofobi o con posizioni palesemente omofobe (contro le unioni civili, la stepchild adoption, i pride, le leggi antidiscriminazione, etc.), in che modo, se eletto, pensa di poter rappresentare anche i cittadini LGBT e difenderne i diritti?
8. Monitoraggio e recupero dei tributi locali, anche arretrati, evasi dalle scuole private paritarie e da altri enti religiosi.
9. Realizzazione in tempi certi e rapidi del secondo crematorio e di spazi e modi adeguati e decorosi per il commiato laico.
10. Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’Insegnamento della Religione Cattolica e i diritti del fanciullo.
11. Fermezza nel far rispettare le regole senza “eccezioni religiose”: processioni non autorizzate con blocco abusivo del traffico veicolare, interruzione dei servizi di trasporto pubblico, manifesti anche di grandi dimensioni, lancio di “coriandoli” recanti invocazioni religiose a soffocare aiuole e intasare tombini. Non ci risulta (ma ameremmo essere smentiti) che tali violazioni siano state mai perseguite.
12. Potenziamento degli spazi comunali per cerimonie laiche, è doveroso che l’Amministrazione Comunale offra alle sue cittadine e ai suoi cittadini spazi belli e ben tenuti per cerimonie aconfessionali: non solo le unioni, che ci si augura la prossima amministrazioni valorizzi almeno quanto quella uscente ma anche funerali e battesimi.
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