LIBRI

HomeNewsCulturaLibri

Perchè fare gli indiani di fronte a Geronimo?

  • 19 settembre 2005

Il suo nome è Geronimo; Geronimo Stilton, per l’esattezza. Già solo questa precisazione sgombra il campo da ogni dubbio. Perché il nostro Geronimo, eroe normale, non vive affatto in una riserva indiana, ne tanto meno anima uno spaghetti western o le strisce colorate di un fumetto Tex Willer. Il personaggio, infatti, è solo un simpatico topo editore – anche giornalista e scrittore – collezionista di croste di formaggio e appassionato giocatore di golf. Sì, proprio così. Siamo a Topazia, infatti, l’isola dalla forma di formaggio, capitale del mondo dei topi, dove vivere, per il piccolo eroe roditore – e per la nutritissima schiera di parenti – è un gioco divertente raccontato al nipotino Benjamin e a tutti i lettori; anche maggiorenni. Perché è proprio questa la novità, Stilton, tutto made in Italy, è la scommessa che rivaleggia in numeri (siamo nell’ordine di diversi milioni di copie vendute in tutto il mondo – con di più di cento titoli pubblicati – oltre ai riconoscimenti, il premio Andersen 2001 e l’e.book Award 2002, n.d.r.), con il mitico ragazzino britannico dal nome Harry Potter e che cattura – come questo – il favore di grandi e piccoli in ironiche avventure a sfondo educativo. Un primato – questa l’altra curiosità – fuoriuscito dalla penna fantasiosa di… «e già, di chi?». Questa del padre, meglio dire, «padri putativi» del “topone scrittore”, è di fatto un mistero; perché il «caso Geronimo» è un esempio di scrittura collettiva incrociata condotto da un gruppo di autori che per accordi assunti con l’editore Piemme (in precedenza Dami) vuol mantenere il proprio anonimato.
Adv
Ed eccolo ritornare Geronimo, che in settimana a Palermo ha presenziato in libreria un pomeriggio di animazione nel suo buon nome di “amico roditore”, con una storia divertente e coloratissima dal titolo “Alla Ricerca della Felicità” (Piemme Editore, pagg. 384 - € 22,50). Una nuova occasione per ridere e imparare, ma anche per giocare (con una serie di giochi suggeriti a tema collettivo), un’avventura che si dipana tra orchi, fate e oche pettegole, tra boschi di civette ululanti e mappe misteriose a rendere sorprendentemente interessante il viaggio del roditore-giornalista. Un’avventura anche golosa, dal profumo di cioccolato, per uno speciale impasto di inchiostro usato in alcune pagine del libro, ma anche per le ricette e consigli dispensati da provare ai fornelli. Tante, inoltre, in perfetto topo-pensiero, le barzellette e idee-novità; in quanto Mr. Stilton – sia concessoci l’inglese – di fatti ne conosce abbastanza, ma più d’ogni altra cosa insegna, in modo garbato e divertente, il mestiere della vita e delle buone creanze ai piccoli; mentre ai grandi, invece, ricorda l’importanza del riflettere prima dell’agire. Un editore-roditore da cui imparare la solidarietà, il rispetto verso gli altri, la difesa degli ideali di pace, la tutela della natura, perché il grande sogno di Geronimo Stilton è quello che tutti i topi del mondo possano un giorno, si spera non lontano, vivere felici senza distinzione di colore, razza, tradizione e provenienza.

Un eroe, quindi, dall’animo generoso, un eroe del nostro tempo (anche) tanto normale; perché uno degli altri aspetti curiosi è proprio il messaggio di non fare della paura un limite al coraggio. In quanto il simpatico topo, fra le sue debolezze, proprio come ognuno di noi, ha le sue fobie – del volare, viaggiare, uscire di casa, stare al buio – le sue sofferenze – mal di mare e vertigini, sopratutto – e difficoltà, cioè altre paure, verso numerosi, pensate un poco, piccoli e grandi animali. Eppure –impedimenti o no – è lo slancio altruista a prevalere e stimolarlo tra mille perigliose avventure a superamento dei difetti personali. Un bell’insegnamento. Morale conclusiva, la chiave per vincere sempre è aiutare gli altri per aiutare se stessi; un impegno, di fronte al quale il nostro Geronimo non gioca a fare l’indiano.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI