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Politica e cultura, due mondi lontanissimi

Balarm
La redazione
  • 17 ottobre 2005

Sulle colonne della stampa locale (la Repubblica – 08/10/2005 “Gli inseparabili nemici per la musica”) l’articolo di Massimo Lorello ha permesso a tutti i lettori più o meno documentati, di conoscere un aspetto della vita culturale siciliana, spesso poco illuminato dalla luce dei media. L’articolo, infatti, possiede, a nostro avviso, l’indiscusso merito, tra gli altri, di aver squarciato il velo di ipocrisia che ha fin qui connotato la ormai annosa vicenda dell’attribuzione dei contributi regionali alle attività musicali. Molte sarebbero le note e le riflessioni che, a nostra memoria, tale argomento meriterebbe, ma spogliandoci del ruolo di operatori culturali ed assumendo quello più quotidiano di semplici cittadini, non possiamo non constatare che, per rimanere in tema di paradossi siciliani, sembra quasi inevitabile che vengano dati meriti pretestuosi ed anomali privilegi a quegli operatori che, malgrado i cospicui finanziamenti goduti ed in dispregio delle più elementari norme di correttezza ed oculato senso della misura, abbiano negli anni accumulato debiti facendone poi gravare gli oneri sulle finanze pubbliche regionali. Tutto questo appare funzionale al disegno di mantenere vecchi centri di potere al fine di mortificare (o in molti casi cancellare) le realtà e le intelligenze associative e culturali più valide espresse dal territorio; tutto questo, inoltre, con il compiacente avallo, ieri come oggi, di una classe politica che, invece di condurre la propria azione istituzionale in direzione diametralmente opposta all’attuale e necessariamente morale, dimostra tutta la sua estraneità alla reale crescita culturale e sociale della Sicilia.

Pippo Catanzaro
Direttore Artistico dell’Associazione musicale Alea

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