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"Rapsodia Siciliana": la storia siciliana al Savio

Una messa in scena potente e maestosa che facendo leva su una strategia narrativa originale racconta i momenti salienti dei 150 anni di storia siciliana

  • 4 novembre 2011

Per ripercorrere l’intera storia d’Italia servirebbero giornate di narrazioni, se si decidesse poi di restare fedeli alla compiutezza della ricostruzione storica, il rischio che si corre è quello di divagare: “Rapsodia Siciliana” di Lino Piscopo in scena al Teatro Savio sabato 5 alle 21.30 e domenica 6 novembre alle ore 18.30, è il primo cuntu sui centocinquant’anni di storia della Sicilia, una messa in scena potente e maestosa che fa leva su una strategia narrativa originale, la rapsodia appunto: una ricostruzione epica che senza rinunciare alla veridicità della ricostruzione e alla significatività degli avvenimenti scelti, offre frammenti del complesso processo che portò all’unità d’Italia.

Un testo teatrale che si snoda in un susseguirsi di eventi storici, con spunti melodici, anche molto diversi tra loro per ritmo e armonia, che rendono con toni, cambi di scena e stile scattanti il senso del dinamismo storico. Il ritmo della storia non è scandito soltanto dagli avvenimenti gloriosi ed emblematici del Risorgimento ma porta il segno anche di episodi di violenza che sono andati oltre gli ideali patriottici, pagine tristi come la strage di Bronte, passando per le note dolenti del trentennio fascista e approdando infine alle ambiguità del nostro tempo. Un omaggio all’Italia e in particolar modo alla memoria della Sicilia è quello che regala Lino Piscopo con il Sicilian Rapsodia Ensemble e la partecipazione straordinaria di Massimo Melodia.

Rapsodica anche la scelta dei linguaggi utilizzati, la cui direzione artistica è a cura Pietro Marchese, mentre la regia è di Antonio Silvia e che alternano momenti di puro teatro a canti, canzoni patriottiche e brani lirici, che hanno sottolineato nel tempo le varie azioni drammatiche: un'opera corale che mette in scena un vero e proprio poema musicale; e ancora un la selezione di immagini tratte dalle più disparate fonti, dai giornali alle stampe d’epoca, dalle raccolte di fotografie ai fondi fotografici. Non racconto per scene, né un bignami storico adattato teatralmente, ma un salto ritmato tra le più importanti pagine della memoria siciliana.

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