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Rassegna Quinte(s)senza: "Chiunque tu sia"

Stefania Blandeburgo, Giuditta Perriera e Sabrina Petyx, tre note attrici palermitane, tra parole dette, scritte, sognate o soltanto evocate

Balarm
La redazione
  • 18 maggio 2009

Lo spettacolo “Chiunque tu sia”, in scena martedì 19 e mercoledì 20 maggio, alle 21,30, ai Candelai (via Candelai 65, ingresso libero), nell’ambito della settima edizione della rassegna di teatro e danza “Quinte(s)senza” (vedi www.balarm.it/articoli/vis.asp?idarticolo=5097), recita così: "C’era una volta, amico mio, c’era una volta un luogo che non riesco a raccontare, dove le cose stavano sospese e bastava vederle per illudersi di poterle toccare. Dove le cose non esistevano, ma tutti credevano di poterle avere solo per sé. E credevano che una volta avutele, quelle cose avrebbero dato loro la forza di dieci leoni e la bellezza di cento tigri e la vita lunga di un branco di elefanti e la velocità di mille squali e lo sguardo brillante di una notte di civette. E credevano. E credevano. Credevano che con tutta quella forza non ci fosse più nulla di cui doversi preoccupare.(...)Tu guarda. Continua a guardare, amico mio. E se non vedi niente, ridi felice, non temere e batti le mani. Perché non c’è niente, ma proprio niente di cui doversi preoccupare."

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Sul palcoscenico tre note attrici palermitane: Stefania Blandeburgo, Giuditta Perriera e Sabrina Petyx che è anche l’autrice della drammaturgia; la regia è, invece, di Giuseppe Cutino. «Si tratta – dice Cutino, direttore artistico della rassegna – del primo passo di uno spettacolo che nella sua forma definitiva vedrà la luce tra un anno. Un viaggio nella realtà in cui viviamo, una realtà che sembra abbagliata dal nulla. Ed è un nulla che riguarda tutto e tutti». Una realtà in cui il “Chiunque tu sia” del titolo è l’interlocutore ideale in grado di proporre un’alternativa sociale valida. Tra parole dette, scritte, sognate o soltanto evocate, “Chiunque tu sia” nasce dalla necessità di un contatto, verbale e fisico. Perché in un mondo senza un presente, si ha la necessità di credere in un domani. Ecco quindi uno spettacolo-installazione in cui il pubblico farà parte della messa in scena, ad essere raccontata sarà una favola in cui – come nella migliore tradizione del genere – si spera ci sia un lieto fine.

La settima edizione di “Quinte(s)senza” a cura di Giuseppe Cutino e Alessandra Luberti è promossa dalle associazioni culturali I Candelai e M’Arte Movimenti d’Arte, con il sostegno dell’assessorato ai Beni culturali della Regione siciliana. Attesissimo l’appuntamento con i “Saldi di fine stagione”, la festa finale di Quinte(s)senza l’anno scorso ha visto la partecipazione di 1.500 persone, dimostrazione della voglia dei palermitani di scoprire l’arte, ma anche di farne parte. Il 28 maggio gli “artisti in vendita” si esibiranno fra le bancarelle dei mercati storici palermitani. «Attori, musicisti, danzatori, pittori… – dice Cutino – sono invitati fin d’ora a proporci i loro progetti e candidarsi come “venditori” di qualcosa, ad un pubblico sempre più affamato di felicità».

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