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"Ricordo che...": tornano i racconti di Margini

Ritorna la rivista di racconti, appunti e "riflessioni" di Navarra Editore, con un numero declinato sul filo del "Ricordo che…"

Fabio Vento
Web developer e giornalista
  • 13 aprile 2011

Margini, la rivista di racconti, appunti e "riflessioni" di Navarra Editore, si riaffaccia nelle librerie dopo un breve periodo di pausa. Il nuovo numero, dal titolo "Ricordo che..." si propone di «pubblicare, insieme a scrittori già noti, narratori sommersi degni di qualche attenzione, con particolare riferimento anche alla "linea di confine geografico e culturale" su cui si colloca la Sicilia», e stavolta ciascuno degli autori è stato chiamato a declinare a suo modo lo spunto “Mi ricordo…”, ripreso da un noto testo di Perec del 1975 che è stato anche il punto di partenza di un laboratorio di scrittura degli Amici di Oblomov di cui la rivista propone alcuni brani.

Il numero si apre con il ricordo di un episodio della vita dell’indimenticato presidente del Palermo Renzo Barbera, raccontato dal figlio Giuseppe. Fra gli altri, testi di Eliodoro Catalano, Alessandro Locatelli, Salvatore Nicosia, Giuseppe Rizzo, Nino Russo, Francesco Terracina e un brano di Michele Perriera, uno dei personaggi della cultura palermitana scomparso nei mesi scorsi - come Elvira Sellerio, Francesco Orlando, Anselmo Calaciura - che Margini vuole ricordare. Un’operazione sulla memoria, individuale e collettiva, «non adagiata sulla nostalgia - dichiara Navarra - ma tesa a indagare chi siamo per mezzo della narrazione del come eravamo; un’operazione, anche, di resistenza alla smemoratezza del presente, dilagante nel nostro paese e soprattutto in questa terribile Palermo di oggi, che sembra involversi in forme di degrado culturale mai così allarmanti».

La scelta di presentare il nuovo numero all'interno dei Cantieri Culturali della Zisa non è casuale: l'intento è infatti quello di rilanciare il problema degli spazi per la cultura a Palermo, anche sulla base di «esperienze di un passato recente ma che sembra seppellito sotto l’incuria e l’indifferenza dell’attuale amministrazione».

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