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Stefano Zorzanello: i suoni, il tempo e lo spazio

  • 8 luglio 2004

Prosegue venerdì 9 luglio alle 21.30 il ciclo "Acustico Caustico" che l’associazione Curva Minore, al Parco letterario Tomasi di Lampedusa di Palermo (vicolo della Neve), dedica ad alcuni aspetti della musica contemporanea, cercando di fornire una esemplificazione di come ci si possa circondare e nutrire dei suoni del tempo e dello spazio che attualmente ci circondano. Al centro dell’incontro sarà Stefano Zorzanello, vicentino emigrato a Catania, compositore ed esecutore di musiche per la Compagnia di Giorgio Barberio Corsetti, animatore dell'etichetta discografica Erosha, organizzatore di rassegne di musiche attuali e fondatore in Sicilia del Gruppo di Ricerca per il Paesaggio Sonoro, ma soprattutto fiatista che con il suo ottavino ha riscosso un discreto successo nell'ambito della rassegna invernale "Il Suono dei Soli".

E forte proprio del seguito ottenuto, Zorzanello ripropone lo spettacolo "Piccolo Solo", dove proverà a dimostrare che un concerto in solo piò farsi anche con uno strumento apparentemente esile e dal suono sottile, per una immersione sonora tra l’acuto e l’acutissimo, tempi dilatati in lunghe durate e respirazione circolare. Strumento poco esplorato nella tradizione solistica contemporanea, se nella musica più ortodossa esistono importanti brani ad esso dedicati, l’ottavino – pensato spesso a torto come una sorta di fratello minore del flauto –, per la sua versatilità ed ampia gamma di sfumature merita di essere considerato strumento con una propria dignità musicale, sebbene invece il repertorio sinfonico gli atribuisca prevalentemente brevi passaggi coloristici. E perfino nel jazz solo un paio di musicisti (uno per tutti Eric Dolphy) hanno imboccato questo particolare strumento per trarre da esso mirabili pagine ancor oggi eseguite.

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