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Steve Hackett, dai Genesis alla classica

Balarm
La redazione
  • 19 marzo 2007

Ha contribuito al successo dei primi Genesis con il suo stile inconfondibilmente sofisticato, entrando a far parte della storica band britannica che ha scritto alcune delle pagine più importanti nella storia del prog-rock internazionale nello stesso momento in cui vi entrava anche Phill Collins. Steve Hackett, chitarrista e compositore di fama mondiale, torna in Italia per una nuova serie di concerti e martedì 27 marzo farà tappa al cineteatro Metropolitan di Palermo, in viale Strasburgo 356 (biglietto di ingresso 25 euro intero e 20 ridotto, acquistabile in prevendita (aggiungendo 1 euro di diritti) presso il botteghino del cineteatro (telefono 091.6887513), al Ccp Agricantus, al Box Office di Ricordi, da Master Dischi e da Ellepi). Per quella che sarà l’unica data del tour di Hackett nel Sud Italia, la MileStone Management, organizzatrice dell’evento, ha scelto la stessa location in cui, nel lontano 1994, il chitarrista si esibì in un concerto di chitarre unplugged che sarebbe poi diventato “There are Many Sides to the Night”, l’unico disco dal vivo in acustico registrato da Steve Hackett nella sua carriera.
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E con il trio acustico che lo accompagna, formato dal fratello maggiore John al flauto e dal suo collaboratore di vecchia data Roger King alle tastiere, anche per questa nuova data palermitana sarà l’unplugged la forma scelta dal chitarrista per presentare al pubblico storici arrangiamenti delle hit più celebri dei Genesis, alcuni pezzi tratti da “A Midsummer Night’s Dream” e altri brani selezionati dal suo ultimo lavoro acustico “Metamorpheus”. I due album hanno segnato per Hackett il consolidamento di un successo a livello internazionale non soltanto come chitarrista rock e autore, ma anche come compositore classico. Dai tempi dei Genesis fino ad oggi, la sua carriera ha difatti seguito un’inarrestabile ascesa artistica, cui ha giovato una profonda dedizione alla vena classica che ha contribuito nel tempo a rendere unico il suo stile.

Per settimane intere le composizione per chitarra classica e orchestra registrate da Hackett con la Royal Philharmonic Orchestra e contenute in “A Midsummer Night’s Dream”, sono state presenti nella classifica di musica classica del Regno Unito. Tra le sue numerose collaborazioni, quella con la London Chamber Orchestra ha permesso all’artista di guadagnarsi definitivamente la stima di rinomati colleghi del panorama musicale rock e neoclassico; con i suoi album di chitarra classica e le sue esibizioni acustiche, ha incantato le platee di tutto il mondo, superando i limiti dei generi musicali, combinando l’energia della sua chitarra con il vigore sonoro di un’orchestra: lo testimoniano chiaramente i suoi lavori, in modo particolare quel “Metamorpheus” in cui Hacket si dimostra musicista estimatore di tutti gli strumenti, in grado pertanto di fonderli in uno solo con trasporto eccezionale e la verve di uno dei più grandi della musica. Quella di tutti i tempi.

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