ARTE E ARCHITETTURA

HomeNewsCulturaArte e architettura

Studi Nesos: Stefano Cabibbo racconta l'Argentina

Le immagini di Cabibbo tentano di fermare la straziante condizione di perdita, dell’esilio che si perpetua fuori e dentro la nazione argentina

Balarm
La redazione
  • 8 luglio 2011

Ultimo incontro per la mini rassegna d'arte contemporanea "In…attesa, l'arte di aspettare", ideata e curata da Marina Giordano presso il centro "Studi dentistici Nesos - isola del sorriso" (via Nunzio Morello 30, Palermo) con l'inaugurazione venerdì 8 luglio, prevista per le 18.30, della mostra "Stefano Cabibbo - Mi Buenos Aires Querido!", visibile fino a venerdì 30 settembre. Immagini che trasmettono emozioni, che si soffermano nelle tappe dell'anima, attraversando i quartieri di Buenos Aires dove uno scatto può riuscire ad incrociare storia, politica, vite metropolitane fra tradizione e passione.

Le foto sono esclusivamente in bianco e nero e scattate con un'analogica: "San Telmo", dove si pensa sia nato il tango, "Plaza de Mayo", dove ogni anno si riuniscono las madres per chiedere la restituzione dei figli desaparecidos durante la dittatura militare, "Puero Madero", zona residenziale sorta durante il governo di Menem, la "Boca" quartiere popolare argentino creato dagli immigrati genovesi e tanto altro ancora. Scene e attori di una città, come scrive Cabibbo, non immediatamente individuabili se non attraverso il filtro della memoria e dell’amarezza per un tempo che non tornerà mai più, una Buenos Aires, lontana dall’iconografia ufficiale di grande metropoli colta, raffinata e occidentale. Sono immagini che tentano di fermare la straziante condizione di perdita, dell’esilio che si perpetua fuori e dentro la nazione argentina. La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 20, ad ingresso libero.

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI