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Toot, sperimentalismo e improvvisazione d’avanguardia

  • 14 marzo 2005

Chi va in cerca di un leggero sottofondo orecchiabile, magari un motivetto ballabile per accompagnare il drink, allora mercoledì 16 marzo a I Candelai di Palermo (via dei Candelai 65) al concerto dei Toot potrebbe non sentirsi a proprio agio (ore 21, ingresso 10/7 euro). Il nuovo appuntamento della rassegna “il Suono dei Soli”, curata dall’associazione Curva Minore, propone infatti un trio elettroacustico che fonda nella libera improvvisazione fuori dagli schemi il proprio credo musicale. Basterebbe già riflettere sui “tre” strumenti utilizzati per farsene un’idea: Axel Dörner suona una tromba che spesso collega a un sintetizzatore elettronico, Thomas Lehn usa un moog analogico autocostruito e infine il sessantunenne inglese Phil Minton “suona la sua stessa voce” come uno strumento eclettico e sperimentale al pari dei sintetizzatori dei suoi due compagni tedeschi. È praticamente la sintesi della filosofia avanguardista dell’improvvisazione pura, un progetto che, paradossalmente ma in fondo non tanto, raggiunge i limiti dello sperimentalismo elettroacustico proprio grazie alla matrice classica dei tre musicisti. Doerner, il più giovane dei tre, associa alla formazione classica una forte matrice jazzistica, ma tutto questo non lo ha mai dissuaso dalla continua ricerca della sperimentazione, per esempio collegando la sua tromba ad un sintetizzatore per ascoltarne i suoni, alienarli, stratificarli e lavorarli in chiave ritmica.

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Il suo connazionale, Lehn, ha addirittura un passato da interprete di musica classica, proviene da una formazione accademica tedesca e insegna pianoforte al conservatorio di Colonia, eppure non c’è voluto molto perché i tasti del suo pianoforte non fossero sostituiti da cavi e pulsanti. E poi Minton, una delle realtà più singolari del panorama britannico, una vita da cantante rock-pop alle spalle e una voce tanto elastica da spaziare dalle melodie più soavi al “rumorismo” più ardito, capace di imitare le voci dei bambini, degli animali, i suoni degli strumenti e i rumori delle cose inanimate. E lo sperimentalismo improvvisato dei Toot si basa proprio su questa rottura di qualsiasi schema compositivo. I ritmi si creano e scompaiono velocemente di nuovo nel nulla, come se si fossero generati e sviluppati per caso. Sfuggenti. Impalpabili. Fragili. Il suono viene emesso dalla tromba senza formare un tono e dalla bocca che, essa stessa, produce suoni striduli, cigolii, fischi, gemiti e gorgoglii. Insomma una musica non certo adatta alle orecchie meno “aperte”, ma da vivere come un’esperienza insolita. E a predisporre la mente a questa esperienza, come una sorta di guida all’ascolto, ci penseranno Gigi Razete e Fabio Caronna, che introdurranno l’esibizione con una conferenza su “L’improvvisazione radicale: il movimento europeo”. I Toot danno il via proprio a Palermo al tour europeo che in Italia toccherà, a parte una “dépendance” presso Grottacalda (Enna), soltanto la città di Venezia, mentre circoleranno nelle più importanti città del resto d’Europa.

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