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Turismo in calo: i siciliani preferiscono le Baleari

I dati parlano di un calo generale del turismo in Sicilia, ma sono i siciliani stessi i primi a preferire alla propria regione mete come Ibiza o Formentera

Balarm
La redazione
  • 8 ottobre 2012

È vero, ci si muove sempre meno dalla propria città, si visita ancor meno il patrimonio culturale locale e al week end fuoriporta si preferisce il barbecue domenicale a casa. Visti tempi, la colpa si attribuisce ovviamente alla crisi, parola da tirar fuori quasi fosse un riflesso incondizionato che giustifichi ogni nostra preclusione al divertimento. Da chi ha il compito di tirare le somme della stagione turistica 2012 ci si aspetta l’ovvio riscontro di un turismo in calo, di statistiche che parlano di italiani sigillati entro le proprie mura domestiche, di rincari dei trasporti che limitano ogni partenza, di vacanze alternative entro i confini di casa propria.

Sorprenderà sapere in realtà, che i dati parlano, sì, di un generico calo del turismo in Sicilia (con pochissime presenze italiane tanto da registrare un -25% di flussi di turisti nazionali registrati nella regione), cui però corrisponde la nota stonata di un aumento, dall' 8% all' 11%, per quanto riguarda il turismo estero per l'intero territorio regionale. Se molti vogliono attribuire il dato in calo degli italiani alla crisi economica nazionale, in realtà dagli studi effettuati da Federalberghi, relativamente alle presenze italiane verso le altre destinazioni turistiche limitrofe, emerge un diverso risultato.

Gli italiani vanno meno in vacanza, certo, ma quando hanno la possibilità di concedersi un viaggio, preferiscono non la Sicilia - meta più desiderata nelle stagioni passate- , non qualsiasi altra regione italiana, ma le Baleari ad esempio, o la Croazia o ancora, Malta: il dato subisce un evidente incremento fino a segnare in controtendenza un +20% nell'arcipelago delle Baleari. Ovvio domandarsi perchè gli italiani non hanno preferito fare vacanza in Sicilia.

«Forse le nuove restrizioni fiscali contribuiscono a scoraggiare la scelta della vacanza in Italia - sostiene il responsabile del monitoraggio dati e vice-presidente di Federalberghi Palermo, Francesco Randone - e a questo vanno aggiunti sistemi normativi e burocratici che non agevolano l'erogazione dei servizi. Ad esempio, se consideriamo il caso delle Baleari, questo territorio ha una superficie che equivale alle provincie di Trapani e Palermo ma sviluppa un numero di presenze otto volte maggiore di quelle registrate per l'intera Sicilia. Come possiamo reputarci competitors - conclude Randone - di destinazioni come questa se non disponiamo degli stessi servizi turistici?».

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