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Un archivio di inganni politici

  • 29 maggio 2006

Momenti di lettura e riflessione insieme a Marco Travaglio e Peter Gomez, che hanno presentato a Palermo. nell’atrio della facoltà di Giurisprudenza di Palermo, il loro ultimo libro dal titolo “Le mille balle blu”(Edizioni Bur, euro 11,50). Una serata in cui giovani e adulti si sono ritrovati insieme a commentare, ridere - magari con un pizzico di amarezza - su Silvio Berlusconi che dal 1994, data della sua “discesa in campo”, ha cavalcato la scena politica del nostro paese. Dodici anni che rivivono, attraverso questa sorta di archivio commentato, tutti gli aspetti più scottanti che hanno caratterizzato tale arco temporale: dall’uso spregiudicato e arrogante della politica per tutelare i propri interessi personali, al conflitto d’interessi e il conseguente monopolio dei mezzi di comunicazione di massa, proseguendo con i processi in cui il leader di Forza Italia è rimasto coinvolto, le intercettazioni da cui questi ultimi sono scaturiti, le false promesse fatte agli italiani, concludendo con le cosiddette leggi ad personam.
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Insomma, un ritratto ironico ma non per questo meno crudo ed efficace su un equivoco politico durato per troppo tempo, impensabile in qualsiasi altro paese, purtroppo vero e tangibile in questo strana nazione chiamata Italia. Un acuto lavoro di recupero di dati, atti di processi, tutte le possibili fonti di cui i due giornalisti hanno fatto largo uso per realizzare una fotografia di un uomo politico ma anche di un paese e della sua classe dirigente, facendo parlare i protagonisti stessi.

Fortunatamente non ci sono solo le cose scottanti da ricordare, ma anche quelle che ci hanno fatto ridere, gli strafalcioni detti con serietà in occasioni pubbliche o lo strano fenomeno del “l’ho detto ma sono stato frainteso”, un po’ tutto quello che ha creato il personaggio dello “Smemorato di Cologno”. Ci chiediamo quali possano essere i compiti di questo libro nella società civile. E che significato assume quando viene presentato in una città come Palermo, ancora la più “azzurra d’Italia”, una città che ha visto nascere e morire Falcone, Borsellino e tanti che come loro hanno dato la vita per difendere valori come la legalità, ormai bene raro e sconosciuto, sconfessato anche da chi dovrebbe farne un modello costante di riferimento?

A tutte queste domande ha cercato di risponderci Peter Gomez: «Questo è un libro per ricordare divertendosi - afferma - Ci sono stati tanti orrori in questi anni ma anche momenti che guardati con altri occhi possono risultare esilaranti…Ecco, noi vogliamo far ricordare ciò che non ci è stato molto spesso comunicato. La televisione mangia e cucina tutto in un giorno, confondendo la memoria del cittadino. Palermo è una grande città in cui la classe dirigente della sinistra nei tempi passati non ha saputo vendere sogni e speranze ai cittadini». Un libro da leggere, da ridere e da ricordare, soprattutto per non venire inghiottiti dalla disinformazione.
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