ARTE E ARCHITETTURA

HomeNewsCulturaArte e architettura

Una questione di fumo: sfilano le tabaccherie

  • 1 marzo 2005

"Vietato fumare": è bene in vista il noto ed ormai inesorabile cartello che accoglie il visitatore di ogni locale pubblico. Non si discute. L'amara condanna di ciascun fumatore non ammette repliche, neppure cercando di guadagnarsi simpatia e colpevole complicità di gestori e proprietari; e non si discute neanche la correttezza di tanto rigore, nel rispetto della salute del prossimo e nell'auspicio che qualcuno, scoraggiato dal rischio di una salata multa, per la durata di un pranzo o di una serata rinunci alla compagnia di una sigaretta. Tanto di guadagnato, se campagne e leggi antifumo riuscissero a sfoltire il numeroso popolo dei fumatori, oltre che a tutelare il benessere dei più. Vietata, biasimata e "incerottata", la sigaretta resta comunque un simbolo generazionale, fa parte del nostro immaginario, ha spesso conferito "sapore" - meglio dire "odore"? - ad alcune delle icone più affascinanti di un passato ancora prossimo ed atmosfera a luoghi emblematici della contemporaneità. Come omaggio alla memoria di una passione, e non come esaltazione di un vizio, nasce la mostra fotografica di Maria Pia Lo Verso dal titolo "Una questione di fumo. Luoghi e fumatori di tabacco in Sicilia", visitabile a Palermo fino al 17 marzo alla Galleria Studio 71, in via Vincenzo Fuxa 9 (dal lunedì al sabato, ore 17/20) e organizzata con il contributo della Federazione Italiana Tabaccai.

Adv
Dalle tabaccherie del centro storico di Palermo a quelle della provincia palermitana, trapanese e messinese, l'autrice fissa l'obiettivo su luoghi sfuggiti ad una modernizzazione invasiva. Tra le immagini, in gran parte recenti, cattura l'attenzione una foto di fine anni Trenta-inizi anni Quaranta, scattata in occasione di una scampata tragedia che ha avuto per protagonisti alcuni ferrovieri palermitani, rappresentati qui con alle spalle l'antica tabaccheria della Stazione centrale. Con il loro valore artistico da un lato e la funzione di punto d'incontro dall'altro, i chioschi Ribaudo e Vicari, nei pressi di piazza Verdi, sono tra gli esempi più loquaci di un ruolo "sociale", oltre che commerciale, di alcune tabaccherie storiche. Nella memoria dei più, o ancora oggi nella provincia minuta, sfugge forse il classico gruppetto, sigaretta alla mano e discorsi di ogni sorta alla voce, proprio a ridosso di una tabaccheria? Proprio lì, in quel crocevia di incontri, scontri, saluti e conoscenze, sotto l'insegna di quella insana ma irresistibile complicità fra "viziosi". Dai luoghi si passa alle persone: una seconda sezione della mostra presenta infatti, in vesti informali, artisti o personaggi del mondo dell'arte nei panni di fumatori. Tra le dita o tra le labbra, sigarette, sigari o pipe, e ovunque quel relax e quella scioltezza che si accompagna al rito del fumare. In qualche modo si è resi partecipi di un'abitudine che accomuna ancora molti individui, a dispetto di normative e divieti. Ma non si arrivi al dibattito: in questa incursione su un aspetto ben chiacchierato della nostra realtà, con occhio tollerante verso vizi e virtù del nostro tempo, almeno stavolta fumatori e non, concediamoci insieme un calumet della pace.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI