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Nelle cucine dei Cantieri alla Zisa si produce solidarietà: una nuova avventura per il Cre.Zi. Plus

Se non puoi sfamare l'anima, sfama il corpo. Potrebbe essere questo il motto del progetto ad impatto sociale promosso da CLAC, l'organizzazione che gestisce il community hub Cre.Zi. Plus

Balarm
La redazione
  • 11 maggio 2021

Se non puoi sfamare l'anima, sfama il corpo. Potrebbe essere questo il motto del progetto Cantieri Luoghi Accoglienti promosso da CLAC, l'organizzazione che gestisce il community hub Cre.Zi. Plus dei cantieri culturali della Zisa.

I fondi per la cultura si possono reimmettere in circolo e Cantieri Luoghi Accoglienti è esempio virtuoso di riuso di questi fondi. In pratica le organizzazioni dei Cantieri Culturali stanno chiedendo alle istituzioni finanziatrici di poter rimodulare i progetti a rischio di annullamento dirottando i fondi previsti verso il progetto.

«I fondi stanziati dall'Ufficio Otto per Mille della Chiesa Valdese per le attività 2020 ai Cantieri Culturali stavano per essere persi - spiega dichiara Filippo Pistoia fondatore di CLAC - perché le attività previste sarebbero state irrealizzabili viste le misure di contenimento in corso. Per questo motivo CLAC li ha dirottati, in accordo con il finanziatore, verso questa iniziativa a forte valenza sociale. Adesso stiamo verificando la possibilità di rimodulare altri progetti per dare continuità».
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Dopo tanti mesi inattivi, i soggetti concessionari dei padiglioni delle Ex Officine Ducrot si riattivano e rimettono in moto la macchina riaprendo i loro spazi. Ma questa volta non per produrre cultura. Si riattivano per produrre solidarietà.

Con il progetto Cantieri Luoghi Accoglienti, infatti, verranno prodotti più di 2.500 pasti che verranno distribuiti durante tutto il mese di maggio ai soggetti più fragili delle comunità straniere di Palermo. I pasti caldi, grazie alla rete di distribuzione che vede coinvolti tutti i soggetti concessionari di Cantieri, arriveranno nei luoghi di aggregazione delle comunità straniere: moschee, parrocchie, centri di accoglienza, e lì verranno consegnati, con l'aiuto degli operatori locali, a tutte le persone che in questo periodo di pandemia hanno visto aggravarsi la loro condizione di marginalità.

Un modello sano di solidarietà reciproca per sostenere le comunità straniere residenti a Palermo.

I pasti verranno preparati nelle cucine del Cre.Zi. Plus che, in collaborazione con il Centro Diaconale La Noce e l'impresa sociale multiculturale Kirmal, ha già avviato dalla primavera del 2020 un servizio di Mensa Solidale per le famiglie dei quartieri Zisa e Noce e per gli ospiti dei Poli di Accoglienza del progetto Dimora.

«Con questa iniziativa - spiega Filippo Pistoia - apriremo ad altre parti della città il raggio di azione del progetto di Mensa Solidale che coinvolge già Casa dei Mirti, Casa di Batja, Casa Vale la Pena e l'Housing Sociale del Centro Diaconale La Noce. Si aggiungono altri luoghi in altri quartieri della città: il Centro Santa Chiara e la parrocchia di San Nicolò di Bari all’Albergheria, le parrocchie di Santa Margherita e di Nostra Signora della Consolazione nei quartieri Montepellegrino/Acquasanta, il Centro Astalli e la piazza Kalsa. Ed altri se ne aggiungeranno nelle prossime settimane - continua - anzi chiediamo a tutti di segnalarci luoghi d aggregazione di comunità che hanno bisogno di un nostro supporto».
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