Palermo è arrivata a questo: la Cioccolateria Lorenzo "chiusa per sfinimento" dopo il raid
L'ennesima aggressione in centro storico. In città si è arrivati al limite: a tenere chiusa un'attività commerciale per il clima di violenza. Cos'è successo

La "Cioccolateria Lorenzo" in via IV aprile a Palermo
«Chiusi per sfinimento». Siamo arrivati a questo punto a Palermo: chiudere la propria attività commerciale per «esaurimento delle risorse, emotive e fisiche». È quello che è successo alla Cioccolateria Lorenzo dopo un'aggressione subita domenica pomeriggio (6 luglio).
Il locale si trova in via IV aprile, nei pressi di piazza Marina, quindi in pieno centro storico e peraltro a pochi passi da Palazzo Palagonia, dove ha al momento sede istituzionale il Comune di Palermo in questa fase in cui sono in corso i lavori a Palazzo delle Aquile. Aperto dal 2011, in questi 14 anni è diventato un luogo simbolico per palermitani e turisti dove fare colazione o pranzare, soprattutto la domenica mattina quando in piazza Marina si svolge il tradizionale mercato.
«Ieri pomeriggio (domenica 6 luglio, ndr) abbiamo subito un’aggressione - si legge nel lungo post -. E ve lo raccontiamo perché voi clienti, ospiti, amici che vi siete accomodati ai nostri tavoli, avete mangiato i nostri dolci, ascoltato la nostra musica, siete la nostra comunità e la Cioccolateria è uno dei luoghi simbolici per la comunità del nostro quartiere e forse del centro storico.
Siamo stati aggrediti non per caso, ma deliberatamente, con l’intento di fare male a Enzo che però non si trovava al locale, e voi sapete quanto sia insolito, non trovarlo lì. E a causa di questo la furia e la violenza di questo atto immotivato si è scagliata contro i nostri ragazzi, Peppe, Chiara, Peppino e Giovi. Siamo un’azienda strana. Ci pensiamo famiglia, a volte perfino confondendo i confini tra lavoro, amicizia, e rapporti personali, ma così è abbiamo cominciato così ed è difficile cambiare il nostro modo di essere».
Un'aggressione mirata. «Quindi oggi non siamo solo impauriti per le minacce rimaste in sospeso - continua il post - siamo anche addolorati che i nostri collaboratori abbiano dovuto subire violenza nel posto in cui dovrebbero soltanto lavorare sereni e sentirsi protetti.
Siamo addolorati che anche i nostri clienti, presenti in quel momento avrebbero potuto essere messi in pericolo. Ci sentiamo oggi sfiniti - prosegue il racconto -, per la notte passata in ospedale, le ore passate in caserma, il tempo passato per ricompattare i pensieri, contenere la paura, ritrovare il coraggio di cominciare ancora una volta, aprire quella porta che ieri i ragazzi hanno chiuso dietro di loro per barricarsi dentro e proteggersi».
A Palermo si è arrivati a questo punto: andare al lavoro e doversi barricare dentro a un locale per la furia violenta di non si sa chi e perchè. Un'escalation incontrollata e che ormai - inutile girarci intorno - è diventata un problema di tutti.
Da chi ha un'attività commerciale e deve fare i conti con continui furti, minacce, risse; ai turisti, purtroppo finiti mira di scippatori violenti e senza scrupoli, come ci raccontano le cronache delle ultime settimane. È successo alla Vucciria un gruppo di portoghesi, così pure a un turista inglese all'Albergheria per ammirare i mosaici bizantini, picchiato a sangue da due giovani che gli hanno rubato una borsa con un cellulare e alcuni effetti personali.
«Palermo è una città difficile - conclude la "Cioccolateria Lorenzo" nel suo post -, involuta per tante cose ancora, noi ci abbiamo provato in tutti questi anni a costruire bellezza, a rimanere un posto che non si piega al consumismo facile, al cibo mordi e fuggi, a essere un rifugio, un angolo per meditare, accogliersi ed essere accolti, un fiore sul tavolo, la musica nell’aria, il profumo di dolci, vogliamo credere che in questa città si possa essere ancora diversi, che Palermo non sia più solamente lo scenario di scippi, pestaggi e violenza, che accanto a persone che organizzano spedizioni punitive per castigarti di avere messo un cassonetto fuori posto, ci siano tanti altri pronti a tendere una mano, abbracciarti e sorriderti.
Oggi più che mai il nostro grazie va a i nostri collaboratori tutti, Chiara, Federica, Peppe, Peppino, Kirolos, Ada e Emma. E a Giovi».
Tanti i messaggi di solidarietà. Tra chi dice di restare e non mollare e chi chiede più controlli. «Sono sinceramente addolorato per la vigliacca e violenta aggressione che avete subito - commenta l'assessore comunale Maurizio Carta - Vi sono accanto con la mia amicizia ma ancora di più nel ruolo. Domani mattina (oggi, martedì 8 luglio, ndr) sentirò il comandante della polizia municipale per sollecitare ancora maggiore presenza e controllo a protezione delle attività commerciali come la vostra che sono la luce del centro storico. Vi abbraccio con enorme affetto».
La cioccolateria dovrebbe riaprire giovedì mattina (10 luglio) ed è già pronta un'iniziativa simbolica di sostegno. «Andiamo tutti a fare colazione alla Cioccolateria Lorenzo, li ho sentiti e riaprono giovedì! Non possiamo mancare, vediamoci tutti alle ore 10.00 - scrive Mari Albanese, consigliera dell'VIII circoscrizione e membro dell'Assemblea nazionale del Pd - Un appuntamento a cui non dire no. In centro storico stanno accadendo cose inenarrabili a discapito della nostra sicurezza. Supportiamo il lavoro di chi ha deciso di rimanere».
Il locale si trova in via IV aprile, nei pressi di piazza Marina, quindi in pieno centro storico e peraltro a pochi passi da Palazzo Palagonia, dove ha al momento sede istituzionale il Comune di Palermo in questa fase in cui sono in corso i lavori a Palazzo delle Aquile. Aperto dal 2011, in questi 14 anni è diventato un luogo simbolico per palermitani e turisti dove fare colazione o pranzare, soprattutto la domenica mattina quando in piazza Marina si svolge il tradizionale mercato.
«Ieri pomeriggio (domenica 6 luglio, ndr) abbiamo subito un’aggressione - si legge nel lungo post -. E ve lo raccontiamo perché voi clienti, ospiti, amici che vi siete accomodati ai nostri tavoli, avete mangiato i nostri dolci, ascoltato la nostra musica, siete la nostra comunità e la Cioccolateria è uno dei luoghi simbolici per la comunità del nostro quartiere e forse del centro storico.
Siamo stati aggrediti non per caso, ma deliberatamente, con l’intento di fare male a Enzo che però non si trovava al locale, e voi sapete quanto sia insolito, non trovarlo lì. E a causa di questo la furia e la violenza di questo atto immotivato si è scagliata contro i nostri ragazzi, Peppe, Chiara, Peppino e Giovi. Siamo un’azienda strana. Ci pensiamo famiglia, a volte perfino confondendo i confini tra lavoro, amicizia, e rapporti personali, ma così è abbiamo cominciato così ed è difficile cambiare il nostro modo di essere».
Un'aggressione mirata. «Quindi oggi non siamo solo impauriti per le minacce rimaste in sospeso - continua il post - siamo anche addolorati che i nostri collaboratori abbiano dovuto subire violenza nel posto in cui dovrebbero soltanto lavorare sereni e sentirsi protetti.
Siamo addolorati che anche i nostri clienti, presenti in quel momento avrebbero potuto essere messi in pericolo. Ci sentiamo oggi sfiniti - prosegue il racconto -, per la notte passata in ospedale, le ore passate in caserma, il tempo passato per ricompattare i pensieri, contenere la paura, ritrovare il coraggio di cominciare ancora una volta, aprire quella porta che ieri i ragazzi hanno chiuso dietro di loro per barricarsi dentro e proteggersi».
A Palermo si è arrivati a questo punto: andare al lavoro e doversi barricare dentro a un locale per la furia violenta di non si sa chi e perchè. Un'escalation incontrollata e che ormai - inutile girarci intorno - è diventata un problema di tutti.
Da chi ha un'attività commerciale e deve fare i conti con continui furti, minacce, risse; ai turisti, purtroppo finiti mira di scippatori violenti e senza scrupoli, come ci raccontano le cronache delle ultime settimane. È successo alla Vucciria un gruppo di portoghesi, così pure a un turista inglese all'Albergheria per ammirare i mosaici bizantini, picchiato a sangue da due giovani che gli hanno rubato una borsa con un cellulare e alcuni effetti personali.
«Palermo è una città difficile - conclude la "Cioccolateria Lorenzo" nel suo post -, involuta per tante cose ancora, noi ci abbiamo provato in tutti questi anni a costruire bellezza, a rimanere un posto che non si piega al consumismo facile, al cibo mordi e fuggi, a essere un rifugio, un angolo per meditare, accogliersi ed essere accolti, un fiore sul tavolo, la musica nell’aria, il profumo di dolci, vogliamo credere che in questa città si possa essere ancora diversi, che Palermo non sia più solamente lo scenario di scippi, pestaggi e violenza, che accanto a persone che organizzano spedizioni punitive per castigarti di avere messo un cassonetto fuori posto, ci siano tanti altri pronti a tendere una mano, abbracciarti e sorriderti.
Oggi più che mai il nostro grazie va a i nostri collaboratori tutti, Chiara, Federica, Peppe, Peppino, Kirolos, Ada e Emma. E a Giovi».
Tanti i messaggi di solidarietà. Tra chi dice di restare e non mollare e chi chiede più controlli. «Sono sinceramente addolorato per la vigliacca e violenta aggressione che avete subito - commenta l'assessore comunale Maurizio Carta - Vi sono accanto con la mia amicizia ma ancora di più nel ruolo. Domani mattina (oggi, martedì 8 luglio, ndr) sentirò il comandante della polizia municipale per sollecitare ancora maggiore presenza e controllo a protezione delle attività commerciali come la vostra che sono la luce del centro storico. Vi abbraccio con enorme affetto».
La cioccolateria dovrebbe riaprire giovedì mattina (10 luglio) ed è già pronta un'iniziativa simbolica di sostegno. «Andiamo tutti a fare colazione alla Cioccolateria Lorenzo, li ho sentiti e riaprono giovedì! Non possiamo mancare, vediamoci tutti alle ore 10.00 - scrive Mari Albanese, consigliera dell'VIII circoscrizione e membro dell'Assemblea nazionale del Pd - Un appuntamento a cui non dire no. In centro storico stanno accadendo cose inenarrabili a discapito della nostra sicurezza. Supportiamo il lavoro di chi ha deciso di rimanere».
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