Palermo fa un (primo) bilancio sulle zone rosse: "Serve tempo ma anche fare di più"
La grande rissa che ha visto coinvolti una ventina di ragazzi ha riportato il caos all'Olivella, nella stessa via dove ha perso la vita Paolo Taormina: che succede in città
I carabinieri sul luogo dell'omicidio di Paolo Taormina in via Spinuzza
Una grande rissa che ha visto coinvolti una ventina di ragazzi ha riportato il caos nella zona a sole due settimane dal tragico omicidio. All’arrivo di polizia e carabinieri la maggior parte delle persone coinvolte nella rissa si era già data alla fuga. Solo due giovani di 22 e 27 anni – con alle spalle già alcuni precedenti penali - sono stati intercettati.
Gli altri tutti fuggiti, alcuni scaraventandosi con violenza sugli agenti di servizio. Tornando a ciò che certamente lascia perplessi la rissa in questione si è verificata in piena zona rossa, in zona di sorveglianza speciale.
Per avere maggiore chiarezza rispetto all’effettiva efficacia dei controlli in atto abbiamo intervistato Giuseppe Corrente, commerciante della Bottiglieria del Massimo, che comunque nonostante quanto accaduto ha «certamente notato una maggiore presenza delle forze dell’ordine – afferma - e una minore di delinquenti in giro. Devo dire che la zona è stata molto presidiata. Passano più frequentemente pattuglie di polizia. Qualche sera fa hanno fatto anche una postazione fino alle 23.00. Finalmente c’è un controllo degno di una città grande come Palermo».
A sostenere il provvedimento entrato in vigore nell’ultima settimana è anche Antonio Nicolao, vice-presidente della I Circoscrizione di Palermo, che però ritiene che non possa limitarsi solo a poche aree: «Io credo che questo provvedimento sia valido. Se questo modello finora applicato nelle zone rosse verrà ampliato in tutte le zone della cosiddetta “mala movida” sarà anzi ottimo. È quello che occorre.
È chiaro ormai che il modo in cui si usa divertirsi nelle grandi città è spesso quello di alzare il gomito o di essere su di giri. Capita dunque che una percentuale delle persone che si affacciano a questo stile di vita non riesca a mantenere il controllo, creando risse e situazioni spiacevoli. Chiaramente è impossibile pensare che questo provvedimento non venga esteso anche in zone come piazza Sant’Anna o piazza Croce dei Vespri, in modo tale da non limitarsi a spostare il problema poco più in là. Sono dunque favorevole alle zone rosse, con consapevolezza che vi deva essere un impegno concreto da parte del Prefetto che ci auguriamo venga assistito anche dal ministro Piantedosi».
Come si spiega dunque quanto accaduto questo weekend in piena zona rossa? A provare a dare una risposta è stata Doriana Ribaudo, Presidente Fiepet Confesercenti Palermo, che si mostra fiduciosa davanti ai provvedimenti finora intrapresi e programmati: «È evidente che le cose non potevano cambiare dall’oggi al domani. Sappiamo che l’intervento delle forze dell’ordine avverrà in maniera graduale, di pari passo con l’integrazione di nuovi agenti. Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno.
Non possiamo far altro che attendere con fiducia i risultati, ed aspettare i giusti tempi burocratici, che non devono però essere utilizzati come una scusa. Chiedevamo un intervento del genere da tempo, e purtroppo è dovuto accadere l’irreparabile prima che si concretizzasse. Gli interventi saranno graduali. Alcuni visibili all’occhio, altri meno, ma saranno comunque efficaci.
Nei prossimi giorni si riunirà il tavolo aperto in prefettura sulla sicurezza, dove ci confronteremo nuovamente con il prefetto per poter valutare i progressi svolti fin ora e le future decisioni».
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