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Palermo volta pagina, il sindaco è Lagalla: tutti i nomi degli eletti al Consiglio comunale

In perfetta linea con i pronostici, l’ex rettore vince al primo turno, senza nemmeno sfiorare il ballottaggio. Al centrodestra vanno 24 seggi mentre al centrosinistra 16

Balarm
La redazione
  • 14 giugno 2022

Roberto Lagalla è il nuovo sindaco di Palermo. In perfetta linea con i pronostici, l’ex rettore vince al primo turno e senza nemmeno sfiorare il ballottaggio. Un risultato atteso che i suoi avversari politici hanno cercato di scongiurare fino all’ultimo, battendosi agli scrutini, nelle sezioni, voto dopo voto.

Il centrodestra unito quindi si riprende Palermo, dopo dieci anni consecutivi di centrosinistra guidato dal professore, Leoluca Orlando. Secondo quanto rirportato dall'Ansa Lagalla vince al primo turno con circa il 48%, anche se lo spoglio delle schede nei 600 seggi è ancora in corso.

Staccato di circa dieci punti Franco Miceli, che punta il dito contro gli alleati (Pd in testa) e l'alto astensionismo. A sorpresa Fabrizio Ferrandelli (Azione e +Europa) raggiunge quasi il 15%, con i complimenti di Gianfranco Miccichè (Fi).

Forza Italia con circa il 12% si afferma come primo partito, davanti a FdI e Pd che navigano attorno al 10%. A picco i Cinque Stelle che dimezzano i voti e si attestano sul 7%. Sul filo del rasoio Lega-Prima l'Italia, che oscilla intorno al 5%, la soglia di sbarramento necessaria per entrare in Consiglio comunale.
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Balla poco sopra il 5% pure la Dc Nuova, il partito di Totò Cuffaro, che non si fa vedere per tutto il giorno evitando i riflettori. Non dovrebbe entrare nel nuovo consiglio Sinistra civica ecologista che per ora è al 3,4 % il cui leader è l'ex assessore comunale Giusto Catania.

Secondo l'ultimo aggiornamento, dopo lo spoglio di 528 sezioni su 600 ci sono già i nomi dei candidati eletti già con certezza, anche se non mancano alcuni emozionanti "testa a testa" in parte delle liste del centrodestra. La composizione del Consiglio Comunale vede 24 seggi alla maggioranza e 16 all'opposizione. Un seggio è assegnato automaticamente al candidato sindaco risultato secondo nella competizione elettorale.

Gli eletti nella lista di Forza Italia sono Ottavio Zacco, Caterina Meli, Giovanni Inzerillo, Giulio Tantillo, Natale Puma, Leopoldo Piampiano e Pasquale Terrani.

Per Fratelli d'Italia eletto a Sala delle Lapidi Francesco Paolo Scarpinato, Giuseppe Milazzo, Antonio Rini, Germana Canzoneri, Tiziana D'Alessandro e Fabrizio Ferrara.

Quattro i consiglieri comunali eletti nella lista Lavoriamo per Palermo - Lagalla sindaco: Dario Chinnici, Giuseppe Mancuso, Giovanna Rappa e Salvatore Allotta e Luisa La Colla.

Per la Democrazia Cristiana due gli eletti certi al momento. Si tratta di Salvatore Imperiale e Domenico Bonanno e Viviana Raja .

Per la lista Prima l'Italia gli eletti sono Sabrina Figuccia e Marianna Caronia e Alessandro Anello.

Per l'opposizione troviamo tanti nomi conosciuti ai più e qualcuno nuovo.

Per il Partito Democratico al Consiglio Comunale ci sono Partito Democratico Carmelo Miceli, Teresa Piccione, Rosario Arcoleo, Giuseppe Lupo, Fabio Giambrone.

Per il Movimento 5 Stelle riconfermati Antonino Randazzo e Concetta Amella e a Sala delle Lapidi approda anche Giuseppe Miceli.

Per Progetto Palermo - Miceli Sindaco eletti Valentina Chinnici, Massimiliano Giaconia e Mariangela Di Gangi.

Chiude il cerchio la lista di Azione +Europa che vede eletti Fabrizio Ferrandelli, Leonardo Canto, Giulia Argiroffi e Ugo Forello.

Ad accompagnare la storica uscita di scena di Orlando una campagna elettorale accesa, che non ha risparmiato colpi bassi e colpi di scena e scritto pagine di cronaca con arresti e intercettazioni, fino al giallo finale dei presidenti di seggio scomparsi che, siamo sicuri, terrà banco per le prossime settimane.

Le note finali poi le ha scritte il calcio, sì, proprio quello. Il Palermo in serie B ha trascinato l’entusiasmo della città, scandito a suon di clacson per le strade e per le piazze. La partita decisiva con il Padova è stata anche “accusata” di essere la causa della rinuncia da parte di quei presidenti di seggio che hanno lasciato l’incarico a poche ore dal voto, con i disagi che sono seguiti dopo.

Nei primi cento giorni da primo cittadino, l’ex rettore ha già detto che saranno dedicati allo studio delle carte, per poi passare all’azione: «Per vedere – aveva detto a Balarm - come il programma elettorale possa essere applicato sulla base dello stato degli atti, cioè sulla conoscenza diretta dei fascicoli».

Per quanto riguarda invece il suo rapporto con la città, Lagalla aveva detto di volere un cambio di passo rispetto «all’incantesimo dell’"orlandismo" ormai rotto» e di voler ristabilire il rapporto di fiducia tra il Comune e la città grazie a «una grande capacità di ascolto da parte dell’amministrazione comunale».

Leggi qui l’intervista a Roberto Lagalla sul progamma per Palermo in 8 punti.
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