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Per i siciliani "a tavula è trazzera", occhio a non farli arrabbiare: le 10 cose da evitare

Ecco riassunte alcune cose che un siciliano non riesce proprio a tollerare a "tavola". Un elenco creato un po' per i siciliani e un po' per i "forestieri" che si trovano a condividere la tavola con loro

Balarm
La redazione
  • 29 agosto 2021

Una parmigiana di melenzane fritte

La Sicilia e il cibo, un connubio imprescindibile. Non a caso uno dei dei detti più famosi dell'isola è«A tavula è trazzera», ovvero «la tavola è una strada che unisce».

Per questo siamo certi che ogni sciliano che si rispetti pensi che la cucina, in tutte le sue declinazioni, sia "sacra", dalle abitudini a tavola alle ricette. Al contrario quindi ci sono alcune cose che un siciliano non riesce proprio a tollerare quando si tratta di "tavola".

Eccole riassunte in questo elenco creato un po' per i siciliani e un po' per i "forestieri" che si trovano a condividere il momento del pasto con dei siciliani.

La parmigiana è solo con le melenzane fritte
La parmigiana è fritta. Per i siciliani non si scappa! Niente melenzane grigiate o "lesse". Che si tratti di parmigiana, di pasta alla norma o di caponata, le melenzane devo essere fritte.

Non mangiare velocemente
Il pasto deve essere gustato, boccone dopo boccone. Tutto è lento, il momento del pranzo o delle cena va condivisa senza essere "assicutati".
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Non lasciare nulla nel piatto
Tutto ciò che c'è nel piatto va mangiato. Pena la "mala taliata" degli astanti che potrebbero pensare che tu non abbia gradito il cibo, o che tu si ammalato.

Non incrociare le posate
I siciliani ci tengono che le posate a tavola o nel piatto non siano mai posizionate a forma di croce. L'usanza è legata alla fede ma anche alla superstizione e sembra essere davvero molto sentita in tutta la Sicilia.

Non rifiutare il bis
Il rifiuto del bis non è ammesso come possibilità soprattutto se si è ospiti e se proprio state scoppiando accettatene una mini porzione e così tutti saranno contenti.

Non usare il termine pangrattato
In Sicilia non si sa cosa sia il pangrattato, perchè da noi si usa "la mollica"o muddìca. Se viene tostato è chiamato muddìca calìata.

Non cucinare i legumi di domenica
Essendo considerati un alimento povero, in Sicilia i legumi si mangiano solo durante la settimana e mai la domenica, giorno in cui bisogna preparare "il pranzo della domenica", appunto. Un menù ricco, con pasta al forno, carne, parmigiana, cannoli, cassate.

Non acquistate dolci di poca qualità
Meglio niente che una "inguantiera" (trad. guantiera) di dolci di dubbia provenienza. È vero che in Sicilia è assai difficile trovare dolci non buoni ma capita e quindi meglio stare attenti proprio perché è raro che possa capitare. Il siciliano lo ricorderà a vita e te lo rinfaccerà ogni volta che vi incontrerete.

Non presentarsi a cena come ospiti a mani vuote
Nonostante ripetano più volte al proprio ospite di non portare nulla, in realtà i siciliani ci restano male se l'ospite si presenta a mani vuote. Quindi bisogna almeno portare una bottiglia di vino, di liquore o un dessert (vedi il punto precedente).

L'ultimo punto è un classico: guai a sbagliare il nome arancine/arancini
Una diatriba centenaria che non avrà mai fine probabilmente. E allorta tanto vale non crearsi nemici e stare attenti ad ulitizzare arancina o arancino in base all località in cui ci si trova così da evitare litigi e rancori. Sul lato occidentale, come Palermo, li chiamano arancine, nel versante orientale, Messina e Catania esistono solo gli arancini.
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