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Prati, arredi e la fine dell'infinito cantiere: il Foro Italico di Palermo torna alla città

Oltre a migliorare l'illuminazione per rendere il lungomare più sicuro, sta per essere smontato il cantiere: si tratta di un impianto di "disinquinamento"

Balarm
La redazione
  • 22 ottobre 2019

Il cantiere al Foro Italico di Palermo

Il litorale del Foro Italico, lungomare cittadino di Palermo, sarà presto liberato dal cantiere allestito per sistemare il collettore fognario: a dirlo è "Cala scarl" azienda che sta realizzando l'opera, nel frattempo non mancano gli interventi del Comune che porta avanti il progetto di riqualificazione della zona tra prato e arredi.

Che interventi? Come anticipato da Balarm tempo fa, si tratta di sistemare l'impianto di illuminazione ma anche di sistemare i birilli d'arte e il prato.

Già nel corso dell'estate sono inziati alcuni lavori, in particolare sui birilli: sono infatti ripristinate le "principesse" danneggiate. Erano state create dal ceramista palermitano Nino Parrucca - riprendendo il profilo di Costanza D'Altavilla - per il progetto di arredo dell'area ideato da Italo Rota (che nel 2006 gli valse la la Medaglia d'Oro dell'Architettura Italiana per l'arredo urbano) e apposte sul ciglio del prato. Nel corso degli anni hanno subito diversi atti di vandalismo e alcune sono state perfino rubate.
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Tornando ai lampioni: saranno alti otto metri fuori terra a singolo braccio e a doppio braccio e saranno disposti ai lati e pure sullo spartitraffico centrale.

Sono "intelligenti": l'intero progetto per il nuovo impianto di illuminazione prevede anche l’installazione di un sistema intelligente che consentie la regolazione dei semafori e il controllo remoto dei quadri attraverso una piattaforma di monitoraggio, la copertura wi-fi e l'allestimento di sistemi per la rilevazione del traffico e impianti di videosorveglianza.

La parte centrale del parco sul lungomare è per diversi motivi, intanto, fuori uso ormai da anni: come dicevamo i lavori fanno parte del (necessario) progetto di disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto che erano stati assegnati alla Tecnis per 15 milioni di euro.

Guardando il cantiere dall'alto delle mura delle Cattive sembrava una piscina: il progetto della "vasca di prima pioggia" dell’impianto di sollevamento del Foro Italico di Palermo prevede la realizzazione di una vasca della superficie di circa 3.500 mq e di profondità circa 7 metri, vicino quindi all’impianto di sollevamento esistente e a breve distanza dal mare.
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