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Quando cento chitarre suonarono a Palermo: il primo evento "pop" al Teatro di Verdura

Quel palco era stato visto sino a quel giorno, nel 1995, come una location irraggiungibile, con un prestigio unico, eppure quella sera ci fu il tutto esaurito

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 2 giugno 2023

Il Teatro di Verdura a Palermo

Il 28 giugno 1995 a Palermo va in scena "An Angel moves too fast to see". Quel palco era stato visto sino a quel giorno,come una location irraggiungibile, con un prestigio unico, eppure quella sera ci fu il tutto esaurito e una folla enorme rimasta fuori, lungo via del Fante.

Erano i tempi in cui il sindaco Leoluca Orlando stava cercando di risollevare Palermo dalle stragi mafiose di qualche anno prima.

La "Sinfonia 100 Chitarre" fu un progetto musicale all'avanguardia, con 100 chitarristi elettrici, italiani e stranieri, un basso e una batteria, in collaborazione col batterista Jonathan Kane e con Marco Betta, direttore artistico dell'ente autonomo Teatro Massimo.

«Al mio fianco chiamai Maurilio Prestìa e Fabio Palacino, molto importanti nella produzione esecutiva dello spettacolo», ricorda Fabio Lannino.

«Sai suonare una chitarra elettrica e possiedi un buon livello medio di solfeggio?», recitavano così le locandine sparse per la città alla ricerca di giovani motivati che volessero comporre lo spettacolo con un titolo a caratteri cubitali «Cerchiamo 100 Chitarristi».
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Ogni persona che disponesse di una chitarra elettrica e relativo amplificatore poteva sottoscrivere una dichiarzione liberatoria presentandola all'incontro generale previsto a cui sarebbe seguita una giornata per le prove generali e una giornata per il soundcheck.

Fu così possibile dar luogo al primo evento di natura musicale sul palco del Teatro di Verdura che fino ad allora aveva ospitato solo opere e balletti.

«L'orchestra era divisa in tre sezioni, alti, tenori, e bassi, diretti dal compositore Rhys Chatam, e le prove furono ospitate per una settimana intera sia nel locale del Malaluna che nella scuola di musica attigua, grazie ad Ezio Gonzales», ricorda Fabio Lannino produttore di questo primo avvenimento artistico.

La parte tecnica, suoni e luci, venne seguita dal compianto Gaetano Martines con un impianto adatto per un sound rock, denominato "Turbosound floodlight" e il montaggio assolutamente pernicioso per il numero di cavi necessari, venne affidato a Gioacchino Pasca.

«Con la collaborazione di Riccardo Di Blasi e la regia di Pino Leoni - ricorda Lannino - fu possibile produrre un video con quattro telecamere steadycam, backstage interviste, in un filmato che riprende una Palermo splendida, una spiaggia di Mondello incantevole, e un concerto integrale che sembrò potesse segnare il momento in cui la città poteva diventare una capitale europea».

Sembrava ci fosse un vento tutto nuovo. «Marco Betta fu il direttore artistico, Giovanni Mazzara un'interfaccia di altissimo livello professionale, e ricordo con affetto Attilio Orlando e Ferruccio Barbera». Euforia, grandissimo entusiasmo e indescrivibili emozioni sono ancora vive in quei 100 giovani chitarristi palermitani oggi diventati dei grandi.
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