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Quando il "mistero" diventa una passione: Enzo e la sua "Urban exploration" tra i ruderi della Sicilia

Passione e curiosità sono due elementi imprescindibili per chi ha l'attitudine per l'"Urbex". Enzo, odontotecnico, di Vittoria, coltiva l'interesse per il mistero ormai da anni

  • 1 giugno 2021

L'Urbex, ovvero la ''Urban exploration'', è quell'attitudine di alcune persone che amano scoprire, visitare e documentare con fotografie e video i luoghi abbandonati, le strutture artificiali che ormai versano in brutte condizioni. Sono tanti quei luoghi che attirano gli urbexter, castelli, case, alberghi, ville, ospedali, cliniche, borghi, qualsiasi edificio realizzato e poi non più utilizzato dall'uomo.

La particolarità dei luoghi dismessi è che la condizione di abbandono che ormai li attanaglia, dona loro un grande e innegabile fascino. Enzo Ventura, 46 anni, di Vittoria, coltiva la passione per il mistero ormai da anni, dedicando almeno tre giorni a settimana, compatibilmente col lavoro, alla scoperta dei malinconici luoghi in rovina.

Enzo è un odontotecnico, ma da sempre ha una grande passione per la fotografia ed i video: «L'urbex in realtà l'ho sempre praticato senza conoscere la parola, ho sempre fotografato ruderi. Oltre alla fotografia, ogni tanto faccio anche video con drone, per lavoro, per dei matrimoni, come secondo lavoro», ci racconta.
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Oltre alla passione per le immagini, è anche istruttore subacqueo e si è dedicato alla falconeria. Un anno fa ha creato una pagina Instagram e una pagina Facebook, dal nome ''Explore Sicily Urbex'', dove condivide le foto delle avventure in giro per la Sicilia. Prima aveva collaborato con un'altra pagina: «Ho realizzato un reportage sulla ex base Nato di Comiso, abbiamo fatto quindici escursioni per poterla registrare tutta». Le esplorazioni sono condotte spesso in solitaria, ma a volte viene accompagnato dalla sua fidanzata oppure trova dei gruppi che nutrono lo stesso desiderio di scoperta.

Una delle regole di chi pratica Urbex è che non rivela la posizione del luogo che visita, per evitare atti di vandalismo, a meno che non si tratti di posti sdoganati e ormai conosciuti: «Non metto molte fotografie esterne per evitare di fare capire il luogo, per preservarli da atti vandalici», ci racconta, e aggiunge: «Un aspetto affascinante è che a volte ti imbatti in centri meravigliosi, c'è sempre una sorpresa, non sai mai quello che trovi».

Di alcuni posti più conosciuti ci sono le documentazioni sulla sua pagina, ad esempio la Torre del Salto d'Angiò, una fortezza in provincia di Agrigento, o il Castello svevo di Augusta, oppure, una scoperta tutta sua, la ''Fortezza del Barone'', nel territorio ibleo, in provincia di Ragusa: si tratta di una masseria fortificata di epoca baronale del XVIII secolo, immersa tra le campagne; al pianterreno si trovano le stanze da lavoro, al primo piano i luoghi di svago e intrattenimento, come la sala per la musica.

I siti preferiti di Enzo sono quelli inesplorati, che nessuno ha ancora visitato, proprio come la Fortezza del Barone, e predilige le dimore del '700 o dell' '800 affrescate, a volte ancora arredate. Il ''ritrovamento'' dei luoghi misteriosi avviene in diversi modi, si tratta di una vera e propria ricerca geografica e storica: «Utilizzo Google Maps oppure tramite siti che si occupano di alcune province in particolare, di paesini, o magari leggendo libri sulla storia dei luoghi, dei vecchi proprietari, dei vecchi nobili», ci racconta.

Finora Enzo ha visitato solo luoghi siciliani: «La provincia dove ho visto più cose è la provincia di Ragusa, ma anche qualcosa ai confini di Catania e ho tanti luoghi segnati in provincia di Palermo, che vedrò appena possibile». D'altra parte Enzo, essendo appassionato di luoghi dimenticati, visita spesso siti web di Urbex di altre regioni o altre nazioni, ma la Sicilia ha per lui un fascino speciale: «Io sono innamorato della mia Sicilia, non penso ci siano luoghi belli come la Sicilia, peccato non
sia valorizzato. Queste strutture potrebbero essere motivo di visite.

Guardo molto anche pagine di questo genere, quelle della Sicilia a me piacciono di più, sono uniche e particolari, per il mix di culture e di architettura. A volte trovo edifici arabi. A Vittoria - conclude stupito - ho trovato una Senia araba, un sistema
idrico di quasi un millennio»
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