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Questo non è un mestiere per “vecchi”: in Sicilia piccoli agricoltori crescono (felici)

Martina e Andrea, 26 e 27 anni, entrambi originari di Catania sono due giovanissimi imprenditori che per il loro futuro hanno scelto l'agricoltura

  • 12 maggio 2020

Martina Bucisca

C’è chi sogna di fare il medico o l’avvocato, chi si augura di far carriera nel mondo del web come social media manager e chi, invece, desidera semplicemente fare l’agricoltore.

L’amore per la terra e il rispetto della tradizione e dell’ambiente che ci circonda è un motore spesso molto più forte di qualsiasi altro hobby o passione passeggera: scegliere di diventare un imprenditore agricolo è una scelta che, in Sicilia, accomuna tanti giovani e giovanissimi che della propria terra e dei suoi frutti ne hanno fatto la loro principale ragione e stile di vita, proprio come Martina e Andrea, due "piccoli" agricoltori Coldiretti.

Martina Bucisca, ventiseienne di Catania, nonostante una laurea in economia e sia prossima a conseguire la specializzazione, non appena due anni fa ha ereditato insieme al padre un ampio appezzamento di terreno dalla nonna paterna, non ha avuto dubbi: nel 2017 ha iniziato a piantumare piccole piantine di melograno, e oggi questi giovani alberi sono la sua più grande gioia.
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«Sono una imprenditorice agricola di prima generazione e insieme a mio papà abbiamo realizzato tutto senza l’aiuto di nessuna agevolazione o fondo di investimento, ma con le sole forze dei nostri sacrifici giornalieri - dice Martina.

Avevo 23 anni quando ho iniziato, era la mia prima esperienza, e ho scelto il melograno perché è una pianta che amo sia per le sue caratteristiche estetiche sia perché, appartenendo al genere dei frutti rossi, presenta grandi proprietà benefiche».

Il terreno si trova sulla piana di Catania, e si estende per una grandezza di 3 ettari e mezzo e al suo interno ospita circa 1.760 esemplari di piante di melograno, nelle sue due varianti “Wondeful” e “Ako”.

Il rispetto per la tradizione e la tutela dell’ambiente caratterizzano anche il catanese Andrea Scuto, 27 anni, che ha scelto di dedicarsi alla produzione di origano ma di farlo in un modo molto "romantico": da un’unica pianta madre di origano, cresciuta spontaneamente nelle campagne limitrofe all’azienda a Carlentini, Andrea è riuscito a dar vita a migliaia di altre piantine, oltre 30 mila alle quali vanno sommate anche quelle di rosmarino.

L'obiettivo che il giovane imprenditore si è posto si basa su 2 principi fondamentali: la qualità e il mantenimento dell'ecosistema. La prima è fornita principalmente dalle operazioni di raccolta e post-raccolta effettuata rigorosamente a mano per mantenerne l’integrità, seguita da un'essiccazione all'ombra per ridurre al minimo la degradazione dei composti aromatici dell'origano causata dai raggi solari.

«Questo è un settore molto difficile e faticoso in cui ci vuole tanta pazienza e dedizione - conclude Martina - noi giovani che spesso siamo abituati ad una vita sui social e ad altri ritmi più frenetici non abbiamo idea di cosa sia veramente l’agricoltura e solo chi si sporca le mani può capire il lavoro enorme che sta dietro il mondo della coltivazione della terra».
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