ITINERARI E LUOGHI
"Radici" apre a Palermo: un (piccolo) museo della natura dentro una storica cartoleria
A concepire "Radici" sono state quattro donne palermitane che vogliono creare uno spazio di comunità, per grandi e bambini, sul tema dell'ecologia. Ecco dove si trova
Le fondatrici di "Radici": Raffaella Quattrocchi, Irene Mottareale, Caterina Strafalaci e Chicca Cosentino
Nasce a Palermo, in quella che fu la storica sede della cartoleria "De Magistris - Bellotti", il nuovo centro culturale "Radici - Piccolo Museo della Natura".
Un luogo - (che viene inaugurato sabato 15 e domenica 16 ottobre, in via Antonio Gagini 23) - che stimola la conoscenza di adulti e bambini anche attraverso l'immaginazione fantastica per i continui rimandi tra natura, arte e letteratura.
A concepire "Radici" sono state quattro donne palermitane: l’intuizione è stata di Raffaella Quattrocchi che ha coinvolto Irene Mottareale, Caterina Strafalaci e Chicca Cosentino. Ognuna di loro ha portato le sue specificità dentro il progetto e lo spazio, arricchendolo.
«Desideriamo per Palermo uno spazio di comunità – dicono le fondatrici - che leghi insieme generazioni diverse sul tema dell'ecologia, questione che riteniamo urgente e su cui dovrebbero convergere scelte politiche e culturali».
Tutte e quattro unite dalla stessa forte convinzione e visione, cioè quella di puntare l'attenzione sull'ecologia, sulla biofilia e l'interdipendenza tra uomo e natura con un approccio scientifico, educativo, poetico e artistico, curando ogni singolo dettaglio.
Dentro "Radici" ogni foglio di carta e ogni colore, libro e dettaglio, ogni scelta, è frutto di un’attenta ricerca e riflessione. Qui, infatti, attraverso un percorso dedicato alle scienze della natura, rocce, minerali, foglie e tanti altri elementi raccontano la storia complessa e antica di questo territorio.
"Radici, Piccolo Museo della Natura” è un centro culturale per la costruzione, la promozione e la divulgazione di un nuovo pensiero ecologico, uno spazio polifunzionale, dedicato a bambine, bambini e adulti, che supera l’idea tradizionale di museo e si evolve per accogliere momenti quotidiani di studio, di lavoro, di gioco o di semplice svago.
L'architetto, che ha ridisegnato e progettato lo spazio, Lorenzo Lo Dato, ha svolto un lavoro di conservazione su molti dettagli che caratterizzano il luogo storico, rifunzionalizzando gli arredi Ducrot.
Tantissime le maestranze locali, e non solo, coinvolte nella realizzazione degli allestimenti e dei tanti elementi che caratterizzano Radici.
All'interno dei 250 metri quadrati di “Radici” ci sono varie aree, quella espositiva, la caffetteria, il bookshop e l'atelier per i laboratori.
Il museo è aperto tutto il giorno grazie a visite guidate, laboratori, attività libere, angoli di quiete e meraviglia, scaffali di libri e riviste specialistiche da cui lasciarsi attrarre, magari mentre si gustano le piccole specialità della cucina a km 0.
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