Scritti così li vedi solo a Palermo: in un quartiere i cartelli parlano siciliano
Non è un sogno né un esperimento di fantasia. In una borgata della città tre associazioni hanno dato vita a un progetto, "Isola" che unisce arte e identità
Come sarà il cartello stradale in siciliano di Salita della Leva, all'Arenella
Immaginate di svegliarvi, in un giorno qualunque, e accorgervi che qualcosa, tra le cose che vedete ogni giorno senza più farci caso, è cambiato. Camminate per le stesse strade di sempre, attraversate le solite vie per andare a scuola o a lavoro, ma c’è qualcosa di diverso: "Via râ vaicca" (via della barca), "Via râ vila" (via della vela), "Acchianata râ lieva" (Salita della leva).
I cartelli che indicano i nomi delle strade, quelli che avete visto mille volte, ora parlano una lingua diversa. Una lingua che conoscete, che avete sentito in famiglia o magari proprio nelle strade del vostro quartiere, ma che non vi aspettavate di trovare lì, impressa nei cartelli: il siciliano.
Non è un sogno né un esperimento di fantasia. È ciò che sta accadendo davvero nella borgata marinara dell’Arenella, a Palermo, dove alcune realtà del territorio hanno dato vita a un progetto che unisce arte e identità. Attraverso una serie di laboratori creativi, decine di bambini del quartiere stanno realizzando nuovi cartelli stradali: gli stessi nomi delle loro vie, ma scritti nella lingua della nostra isola.
A promuovere l’iniziativa è il Consorzio Umana Solidarietà attraverso il Progetto I.S.O.L.A., a cui hanno collaborato tre realtà della borgata marinara: il Laboratorio di quartiere Arenella, l’associazione Antonino Caponnetto e l’Associazione Pro Arenella. Realtà che, da anni, lavorano socialmente all’interno del quartiere.
Il progetto nasce nell'ambito del Programma operativo complementare del Comune di Palermo e ha l'obiettivo di attuare processi di riqualificazione territoriale e contrasto alla criminalità nel territorio della settima circoscrizione e Isola delle Femmine. Nello specifico, Progetto I.S.O.L.A. sin dalla data di inizio, risalente a gennaio 2023, ha operato attraverso numerose attività a favore della cittadinanza per attuare percorsi partecipativi in grado di unire decoro, sviluppo e legalità.
A raccontare lo spirito del progetto è Flavio La Bruna, presidente del Laboratorio di quartiere Arenella: «Crediamo sia importante portare avanti iniziative di questo tipo all’interno dei quartieri popolari, perché servono a creare un collegamento tra le nuove generazioni e le vecchie che - attraverso la nostra cultura e la nostra tradizione - trovano un luogo di incontro comune.
Questo progetto parla di appartenenza, parla di rivalutazione delle nostre borgate – sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista sociale – e soprattutto parla delle nostre tradizioni, riportando in vita attraverso questi cartelli i nomi delle vie in siciliano, riappropriandoci in questo modo della nostra lingua e della nostra cultura, rendendo i bambini parte attiva del quartiere e generando in loro un senso di appartenenza alla borgata. Ciò che spesso manca è infatti sentire proprie le zone in cui viviamo, e questo progetto vuole dunque ambire a risanare questo legame, generando appartenenza non solo nei confronti del nostro quartiere, ma anche della nostra città e della nostra isola».
È stato fondamentale, ai fini della realizzazione dell’attività, il dialogo con le realtà locali. Lo sottolinea Elisa Merlo, coordinatrice del progetto e facente parte del Consorzio Umana Solidarietà: «Il dialogo con le altre associazioni è stato un passaggio fondamentale: grazie alle riunioni di rete promosse dal Servizio sociale territoriale e dalla settima circoscrizione abbiamo conosciuto le diverse realtà del terzo settore presenti sul territorio. Da lì è nato un dialogo che ci ha permesso di capire come collaborare, costruire relazioni, confrontarci sulle rispettive esperienze e, soprattutto, iniziare a programmare insieme azioni concrete sul territorio.
È così che nasce l’avvio dello spazio sociale intergenerazionale all'interno del quartiere Arenella, realizzato insieme alle associazioni Caponnetto, Laboratorio di quartiere Arenella e Pro Arenella, con l’obiettivo di favorire lo scambio tra generazioni e promuovere la riqualificazione territoriale».
Il progetto proseguirà con una serie di diversi incontri nelle prossime settimane, che vedranno i bambini stessi all’azione nella realizzazione dei cartelli nella lingua della nostra isola.
I cartelli che indicano i nomi delle strade, quelli che avete visto mille volte, ora parlano una lingua diversa. Una lingua che conoscete, che avete sentito in famiglia o magari proprio nelle strade del vostro quartiere, ma che non vi aspettavate di trovare lì, impressa nei cartelli: il siciliano.
Non è un sogno né un esperimento di fantasia. È ciò che sta accadendo davvero nella borgata marinara dell’Arenella, a Palermo, dove alcune realtà del territorio hanno dato vita a un progetto che unisce arte e identità. Attraverso una serie di laboratori creativi, decine di bambini del quartiere stanno realizzando nuovi cartelli stradali: gli stessi nomi delle loro vie, ma scritti nella lingua della nostra isola.
A promuovere l’iniziativa è il Consorzio Umana Solidarietà attraverso il Progetto I.S.O.L.A., a cui hanno collaborato tre realtà della borgata marinara: il Laboratorio di quartiere Arenella, l’associazione Antonino Caponnetto e l’Associazione Pro Arenella. Realtà che, da anni, lavorano socialmente all’interno del quartiere.
Il progetto nasce nell'ambito del Programma operativo complementare del Comune di Palermo e ha l'obiettivo di attuare processi di riqualificazione territoriale e contrasto alla criminalità nel territorio della settima circoscrizione e Isola delle Femmine. Nello specifico, Progetto I.S.O.L.A. sin dalla data di inizio, risalente a gennaio 2023, ha operato attraverso numerose attività a favore della cittadinanza per attuare percorsi partecipativi in grado di unire decoro, sviluppo e legalità.
A raccontare lo spirito del progetto è Flavio La Bruna, presidente del Laboratorio di quartiere Arenella: «Crediamo sia importante portare avanti iniziative di questo tipo all’interno dei quartieri popolari, perché servono a creare un collegamento tra le nuove generazioni e le vecchie che - attraverso la nostra cultura e la nostra tradizione - trovano un luogo di incontro comune.
Questo progetto parla di appartenenza, parla di rivalutazione delle nostre borgate – sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista sociale – e soprattutto parla delle nostre tradizioni, riportando in vita attraverso questi cartelli i nomi delle vie in siciliano, riappropriandoci in questo modo della nostra lingua e della nostra cultura, rendendo i bambini parte attiva del quartiere e generando in loro un senso di appartenenza alla borgata. Ciò che spesso manca è infatti sentire proprie le zone in cui viviamo, e questo progetto vuole dunque ambire a risanare questo legame, generando appartenenza non solo nei confronti del nostro quartiere, ma anche della nostra città e della nostra isola».
È stato fondamentale, ai fini della realizzazione dell’attività, il dialogo con le realtà locali. Lo sottolinea Elisa Merlo, coordinatrice del progetto e facente parte del Consorzio Umana Solidarietà: «Il dialogo con le altre associazioni è stato un passaggio fondamentale: grazie alle riunioni di rete promosse dal Servizio sociale territoriale e dalla settima circoscrizione abbiamo conosciuto le diverse realtà del terzo settore presenti sul territorio. Da lì è nato un dialogo che ci ha permesso di capire come collaborare, costruire relazioni, confrontarci sulle rispettive esperienze e, soprattutto, iniziare a programmare insieme azioni concrete sul territorio.
È così che nasce l’avvio dello spazio sociale intergenerazionale all'interno del quartiere Arenella, realizzato insieme alle associazioni Caponnetto, Laboratorio di quartiere Arenella e Pro Arenella, con l’obiettivo di favorire lo scambio tra generazioni e promuovere la riqualificazione territoriale».
Il progetto proseguirà con una serie di diversi incontri nelle prossime settimane, che vedranno i bambini stessi all’azione nella realizzazione dei cartelli nella lingua della nostra isola.
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