Se 2 sono in centro, la terza non te l'aspetti: Palermo ha 3 nuove isole pedonali, quali
Dal cuore storico alla periferia, il Comune va avanti con le pedonalizzazioni che promettono di cambiare volto a pezzi importanti della città: dove sono

La decisione è stata presa ieri dalla Giunta comunale che ha approvato tre nuove aree pedonali, proposte dall’assessore alla Mobilità sostenibile Maurizio Carta e destinate a cambiare volto a pezzi importanti della città: oltre all’area del mercato storico, anche via Sant’Agostino e via Barisano da Trani si apprestano infatti a trasformarsi.
La Vucciria, però, è la notizia che fa più rumore. Perché da anni è diventata una vetrina rotta di Palermo, un mercato che arranca tra folklore, abusivismo e illegalità diffusa.
La pedonalizzazione - in via sperimentale fino al 31 dicembre 2025 - riguarda piazza Caracciolo, discesa Maccheronai, via Pannieri, via Argenteria e una serie di strade e vicoli che ogni palermitano dovrebbe conoscere: via Coltellieri, piazzetta Garraffo, vicolo S.Andrea, vicolo Madonna dei Travicelli, vicolo Mezzani, via dei Frangiai e via della Rosa Bianca.
Un dedalo urbano che da troppo tempo vive sospeso tra la nostalgia di un passato glorioso e la realtà di un presente spesso al limite della sopravvivenza urbana, fatto di tavolini abusivi, scooter, musica a tutto volume e residenti sempre più esasperati.
«Fin dall’inizio del mio mandato - afferma il sindaco Roberto Lagalla - ho riservato una particolare attenzione alle problematiche riguardanti la rigenerazione urbana e la restituzione ai cittadini di particolari spazi, per questo abbiamo individuato nuove aree di intervento da adibire alla fruibilità pedonale, alla convivialità sicura, al godimento della bellezza dello spazio pubblico».
L’obiettivo dichiarato è di ridare qualità, sicurezza e legalità a un’area che oggi è diventata una giungla, ma la scommessa sarà far sì che la pedonalizzazione non si limiti a un cambio di segnaletica. Perché quella zona - da anni terreno di battaglia tra caos e tentativi di riqualificazione mai davvero riusciti - chiede ben più di qualche transenna.
La Vucciria non è l’unico luogo che la città prova a riprendersi.
Anche via Sant’Agostino e le strade limitrofe cambiano volto. Il piano approvato dalla Giunta prevede una pedonalizzazione sperimentale, con fasce orarie diversificate nell’arco della giornata per rispettare i ritmi reali del quartiere, di chi ci abita, ci lavora o semplicemente lo attraversa, di un’intera area che si estende tra via Sant’Agostino, via Porta Carini e piazza Saponeria.
Nel dettaglio, a diventare pedonali saranno via Sant’Agostino, nel tratto tra piazzetta San Marco e vicolo Mirabella, vicolo Mirabella, il cortile del Ricottaro, via Porta Carini (il tratto compreso tra via Sant’Agostino e via Volturno), piazzetta Saponeria, via Maestro Cristofaro e via delle Mura di San Vito, nel tratto che va dal civico 14 a via Porta di Castro.
Un intervento che punta a trasformare uno snodo cruciale del centro storico in un luogo “a misura di persone”, dove poter passeggiare tra botteghe e spazi espositivi senza dover fare lo slalom tra auto in doppia fila o scooter sui marciapiedi.
L’obiettivo è di restituire dignità e vivibilità a un pezzo di città che da troppo tempo convive con traffico selvaggio, incuria e abbandono, accompagnando la rinascita lenta e rispettosa di antichi tessuti commerciali, senza però snaturarne l’anima o trasformare tutto in una vetrina per turisti.
Una rigenerazione che, nelle intenzioni dell’amministrazione, intende quindi innescare nuovi percorsi di scoperta, di riappropriazione urbana da parte degli stessi palermitani, riaccendendo quel legame che troppo spesso si spezza tra i residenti e la loro città.
E poi c’è via Barisano da Trani. Una piccola strada, ma un gesto potente nel quartiere Cep. Perché qui, davanti all’asilo Peter Pan e all’Istituto Giuliana Saladino (la scuola di cui è dirigente scolastico Giusto Catania, ex assessore alla Mobilità), nascerà una strada scolastica pensata per le bambine e i bambini del quartiere.
Chiusa alle auto, sarà trasformata con gli strumenti dell’urbanistica tattica: pitture colorate sull’asfalto, fioriere autoprodotte, arredi urbani costruiti insieme a famiglie, associazioni e scuole.
Un progetto che va oltre la sicurezza stradale e diventa occasione per riscoprire la strada come centro educativo e conviviale, dove imparare la cura della città partendo dai più piccoli.
Tre interventi diversi, ma con un messaggio comune: Palermo ha bisogno di spazi che non siano solo attraversati, ma vissuti. Che non siano solo parcheggi o strade da percorrere di corsa, ma luoghi dove incontrarsi, fermarsi, respirare.
«Tutte e tre le pedonalizzazioni non sono fini a se stesse, ma l’innesco per cambiare il modo in cui abitiamo Palermo e quindi l’inizio di una rigenerazione urbana, sociale ed ecologica che la città aspetta da tempo - sottolinea l’assessore Carta -
Vogliamo restituire dignità, sicurezza e bellezza a luoghi che negli anni hanno sofferto abbandono, degrado e utilizzi distorti, facendo in modo che questi interventi non spingano verso la gentrificazione o l’overtourism, ma diventino invece motori di una crescita armonica e rispettosa dell’identità dei quartieri e del benessere dei residenti.
Le pedonalizzazioni dell’area di piazza Caracciolo e di via Sant’Agostino, in particolare, vogliono riqualificare le realtà commerciali, culturali e sociali dei mercati storici, rivitalizzandoli senza snaturarne l’anima, mentre quella di via Barisano da Trani rappresenta un esempio concreto di come anche piccoli interventi possano migliorare la qualità della vita quotidiana delle famiglie e dei bambini, generando bellezza, cura del territorio, sicurezza diffusa, così da innescare scintille positive che possano contribuire alla rinascita dell’intero quartiere».
La promessa è chiara: fare in modo che questi spazi restino vivi e abitati da chi nei quartieri ci vive davvero. La vera sfida, però, comincia adesso. Perché Palermo, lo sappiamo, non cambia con una delibera. Serve presenza, cura quotidiana, ascolto dei territori, perché questi luoghi diventino davvero pezzi di una città felice e non solo nuove aree vuote o colonizzate da chi ha più forza.
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