Se a Palermo vedi munnizza o buche fai foto: come funziona la nuova app per i disservizi
Un'applicazione gratuita realizzata dall'associazione 90100Lab. Una piattaforma digitale nata per fare da ponte tra cittadini e pubblica amministrazione: come si usa
Campane dei rifiuti sommerse dalla spazzatura indifferenziata a Palermo
Tutto nasce da un’esigenza quotidiana: segnalare un disservizio in città, una buca, un lampione rotto, un albero caduto, senza dover affrontare un processo lungo e spesso scoraggiante.
«Da qui la nascita dell’applicazione 90100Lab, una piattaforma digitale che fa da ponte tra cittadini e pubblica amministrazione - spiega Michele Minardi, ideatore e presidente dell’associazione - con pochi passaggi, l’utente può inviare una segnalazione completa senza dover cercare e-mail o perdersi in mille passaggi burocratici».
Il funzionamento è semplice: collegandosi al sito 90100lab.it, nella sezione “segnalazioni”, il cittadino può scattare una foto, aggiungere una breve descrizione, la posizione geolocalizzata e un tag per classificare il tipo di criticità. In pochi secondi, il sistema elabora i dati e li inoltra agli uffici competenti (circoscrizioni, aziende municipalizzate, assessorati) creando un vero e proprio gioco di squadra per migliorare la qualità della vita urbana.
Il valore aggiunto dell’app è nella raccolta e analisi dei dati. Ogni segnalazione contribuisce a un archivio geolocalizzato che permette di individuare le aree più critiche della città. «L’obiettivo è avere una panoramica generale delle segnalazioni - aggiunge Minardi - così da capire dove si concentrano le buche, dove cadono più alberi o dove la manutenzione è più carente. È una mappa viva, utile non solo ai cittadini ma anche ai Comuni per pianificare meglio gli interventi».
Nato dall’iniziativa di un gruppo di giovani palermitani, il progetto ha già superato le cento segnalazioni nei primi mesi di attività e si è diffuso anche in altre città siciliane, come Siracusa, grazie alla collaborazione con comitati civici locali. L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: fare rete per cambiare, trasformando ogni segnalazione in un gesto concreto di partecipazione.
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