Se la criminalità spaventa ancora i turisti a Palermo: "Stop ai tour serali alla Vucciria"
L'associazione Gti conferma il calo delle presenze ad agosto. "Il problema sicurezza influisce. Preferiamo evitare certe zone della città. Ecco cosa fare per il turismo"

La Vucciria di Palermo, le guide turistiche evitano i tour serali per ragioni di sicurezza
Sicurezza e prezzi sul banco degli imputati. Per le guide turistiche questi due fattori ad agosto hanno allontanato i turisti da Palermo. Antonella Buscemi, referente per la Sicilia dell'associazione Gti (Guide turistiche italiane) non ha dubbi: è un fenomeno evidente e in crescita.
«Questa estate abbiamo notato un calo delle presenze nell'Isola - commenta Buscemi -. E per di più questo non è più un turismo di qualità, ma è un turismo di massa, fatto di toccate e fuga». A pagarne le conseguenze sono soprattutto gli hotel come ha evidenziato nei giorni scorsi anche Federalberghi.
«I turisti, inoltre, ormai preferiscono scegliere b&b e case vacanza a scapito degli alberghi che questa estate stanno pagando dazio - aggiunge -. Tra le cause ci sono l'abusivismo e la concorrenza sleale. Ma più di tutto stanno influendo sia il problema sicurezza che l'aumento dei prezzi».
Gli episodi di criminalità a Palermo, come in tanti ormai sostengono, hanno scoraggiato gli arrivi. Ma hanno anche costretto le guide turistiche a modificare i programmi e gli itinerari. «Abbiamo annullato i tour serali alla Vucciria e a Ballarò - racconta Antonella Buscemi -, rinunciando a tappe importanti per quanto riguarda lo street food palermitano. Inutile ribadire che servono più controlli».
E poi c'è il tema dei prezzi. «Con quello che si spende per una settimana in Sicilia i turisti pagano il soggiorno in un resort in Slovenia e Croazia. La Sicilia sta diventando più cara. Così, dopo un anno pazzesco, il miglior anno della mia vita professionale, ci troviamo un 2025 di difficoltà».
A questo punto ci si chiede: la Sicilia è o può essere una terra per turisti? «Lo è - continua la referente di Gti -, tuttavia il turismo sta cambiando, si cercano esperienze nei mercati anche se per esempio Vucciria o Ballarò non sono più quelli di una volta».
Cosa fare, dunque, per attrarre più turisti? Secondo Antonella Buscemi il settore deve essere oggetto di interventi strutturali. «Intanto va fatto un piano organico di controlli sulle case vacanza. Poi è fondamentale destagionalizzare, operazione che per la verità è già in corso».
E bisogna organizzare meglio i flussi turistici. «A Palermo, per esempio, serve una gestione più regolare del porto, la città non si può permettere di accogliere 16mila presenze nell'arco di una giornata». Il termometro che sta a indicare la salute del settore è nelle mani delle guide turistiche. E da loro arrivano le segnalazioni e anche le proposte.
Ci sono altri tasti dolenti. «I mezzi di trasporto, specie i collegamenti difficili con i treni, sono oggetto di critiche da parte dei turisti. E poi c'è il tema dei rifiuti. A Palermo e Catania si lamentano costantemente della sporcizia. Ma anche dello stato di abbandono di molti edifici. Sottolineano il contrasto che c'è vedendo strutture fatiscenti in mezzo a tante cose belle».
Un esempio? «A Palermo sorprende vedere Palazzo Geraci, in corso Vittorio Emanuele, ricoperto da una impalcatura eterna di fronte a Palazzo Drago, adeguatamente recuperato e ristrutturato. Quando li descrivo ai turisti cerco di fornire una visione romantica, ovvero quella di una Palermo che oscilla tra opulenza e decadenza». Ma non tutti gradiscono.
Se le guide turistiche puntano il dito contro il calo dei turisti, Assoturismo Confesercenti, che ha sondato la propria base associativa per avere un quadro completo sull'andamento turistico dell'estate 2025 e della settimana di Ferragosto su tutta la filiera, vede il bicchiere mezzo pieno.
«La frenata della tenuta espansiva del turismo c'è stata, come in tutta Italia, - spiega una nota - e la causa è stata soprattutto la diminuzione di domanda interna. Le presenze dei turisti stranieri sono rimaste, invece, forti, con una crescita del 5 per cento, compensando parzialmente le perdite economiche del comparto, soprattutto per quanto riguarda le strutture alberghiere di qualità. Incoraggiante il post Ferragosto che registra una ripresa delle prenotazioni fino al mese di novembre».
C'è poi un segnale positivo, rivela Corinna Scaletta, presidente di Assoturismo. «Quest'anno è come se la stagione estiva si fosse allungata: i lidi prevedono presenze fino a novembre. Già dalla prossima settimana riprende l'occupazione dei posti letto nelle strutture ricettive del settore extralberghiero», conclude.
«Questa estate abbiamo notato un calo delle presenze nell'Isola - commenta Buscemi -. E per di più questo non è più un turismo di qualità, ma è un turismo di massa, fatto di toccate e fuga». A pagarne le conseguenze sono soprattutto gli hotel come ha evidenziato nei giorni scorsi anche Federalberghi.
«I turisti, inoltre, ormai preferiscono scegliere b&b e case vacanza a scapito degli alberghi che questa estate stanno pagando dazio - aggiunge -. Tra le cause ci sono l'abusivismo e la concorrenza sleale. Ma più di tutto stanno influendo sia il problema sicurezza che l'aumento dei prezzi».
Gli episodi di criminalità a Palermo, come in tanti ormai sostengono, hanno scoraggiato gli arrivi. Ma hanno anche costretto le guide turistiche a modificare i programmi e gli itinerari. «Abbiamo annullato i tour serali alla Vucciria e a Ballarò - racconta Antonella Buscemi -, rinunciando a tappe importanti per quanto riguarda lo street food palermitano. Inutile ribadire che servono più controlli».
E poi c'è il tema dei prezzi. «Con quello che si spende per una settimana in Sicilia i turisti pagano il soggiorno in un resort in Slovenia e Croazia. La Sicilia sta diventando più cara. Così, dopo un anno pazzesco, il miglior anno della mia vita professionale, ci troviamo un 2025 di difficoltà».
A questo punto ci si chiede: la Sicilia è o può essere una terra per turisti? «Lo è - continua la referente di Gti -, tuttavia il turismo sta cambiando, si cercano esperienze nei mercati anche se per esempio Vucciria o Ballarò non sono più quelli di una volta».
Cosa fare, dunque, per attrarre più turisti? Secondo Antonella Buscemi il settore deve essere oggetto di interventi strutturali. «Intanto va fatto un piano organico di controlli sulle case vacanza. Poi è fondamentale destagionalizzare, operazione che per la verità è già in corso».
E bisogna organizzare meglio i flussi turistici. «A Palermo, per esempio, serve una gestione più regolare del porto, la città non si può permettere di accogliere 16mila presenze nell'arco di una giornata». Il termometro che sta a indicare la salute del settore è nelle mani delle guide turistiche. E da loro arrivano le segnalazioni e anche le proposte.
Ci sono altri tasti dolenti. «I mezzi di trasporto, specie i collegamenti difficili con i treni, sono oggetto di critiche da parte dei turisti. E poi c'è il tema dei rifiuti. A Palermo e Catania si lamentano costantemente della sporcizia. Ma anche dello stato di abbandono di molti edifici. Sottolineano il contrasto che c'è vedendo strutture fatiscenti in mezzo a tante cose belle».
Un esempio? «A Palermo sorprende vedere Palazzo Geraci, in corso Vittorio Emanuele, ricoperto da una impalcatura eterna di fronte a Palazzo Drago, adeguatamente recuperato e ristrutturato. Quando li descrivo ai turisti cerco di fornire una visione romantica, ovvero quella di una Palermo che oscilla tra opulenza e decadenza». Ma non tutti gradiscono.
Se le guide turistiche puntano il dito contro il calo dei turisti, Assoturismo Confesercenti, che ha sondato la propria base associativa per avere un quadro completo sull'andamento turistico dell'estate 2025 e della settimana di Ferragosto su tutta la filiera, vede il bicchiere mezzo pieno.
«La frenata della tenuta espansiva del turismo c'è stata, come in tutta Italia, - spiega una nota - e la causa è stata soprattutto la diminuzione di domanda interna. Le presenze dei turisti stranieri sono rimaste, invece, forti, con una crescita del 5 per cento, compensando parzialmente le perdite economiche del comparto, soprattutto per quanto riguarda le strutture alberghiere di qualità. Incoraggiante il post Ferragosto che registra una ripresa delle prenotazioni fino al mese di novembre».
C'è poi un segnale positivo, rivela Corinna Scaletta, presidente di Assoturismo. «Quest'anno è come se la stagione estiva si fosse allungata: i lidi prevedono presenze fino a novembre. Già dalla prossima settimana riprende l'occupazione dei posti letto nelle strutture ricettive del settore extralberghiero», conclude.
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