Se ne va "un gigante", il mondo del teatro è a lutto: Palermo dice addio a Vito Zappalà
Occhi sorridenti e dal cuore gentile, sempre aperto al prossimo, con l'obiettivo di lasciare con la sua Arte, un messaggio morale e non solo una risata

Vito Zappalà
Capostipite del Teatro Vito Zappalà di Mondello e appartenente a una dinastia di attori da molte generazioni, figlio del commendatore Franco Zappalà, l'anno scorso ha festeggiato i suoi 60 anni di teatro nella sua amata Palermo insieme ai suoi fratelli e sorelle.
Un uomo dagli occhi sorridenti e dal cuore gentile, sempre volto ai rapporti umani, senza distinzioni sociali, e con l'obiettivo di lasciare con la sua Arte, un messaggio morale e non solo una risata.
Eclettico nelle scene e nella vita, ha interpretato i più svariati ruoli dal macchiettista, al caratterista, al capocomico e all'attore drammatico.
Legato alle radici di un teatro semplice lascia un grande vuoto per chi per decenni lo ha conosciuto e apprezzato, sventolava con forza la sua bandiera colorata fatta di maschere da rappresentare per non abbandonare mai il suo pubblico che lo sosteneva ad ogni suo spettacolo, Addio Zio Vito.
È possibile dare l'ultimo saluto al Nuovo Teatro Zappalà in Via Autonomia Siciliana dove verrà allestita la camera ardente, venerdì 6 giugno dalle 11.00 alle 20.00.
«Con la scomparsa di Vito Zappalà se ne va non solo il capostipite di una famiglia che ha dedicato la propria vita al teatro, ma un grande rappresentante dell’arte di Palermo. Vito Zappalà è stato l’anima del teatro da egli stesso fondato a Mondello e anche una figura che per decenni ha ispirato nuove generazioni di attori che hanno avuto modo di apprezzarlo, così come ha avuto modo di essere amato anche dal pubblico.
Vito Zappalà è stato capace di lasciare un segno indelebile nella crescita del teatro a Palermo grazie al suo spessore umano e artistico. Alla sua famiglia e ai suoi cari rivolgiamo il cordoglio e la vicinanza dell’amministrazione comunale». Lo dicono il sindaco Roberto Lagalla e il vicesindaco e assessore alla Cultura, Giampiero Cannella.
«Addio Zio Vito così ti sei fatto chiamare per anni, pilastro del Teatro Popolare Siciliano - scrive sui social Franco Zappalà -. Hai rappresentato per una vita il tuo teatro fatto di semplicità di rispetto e rigore... .
amavi Liolà di Pirandello e ti lascio con i suoi versi: "arsira mi curcavu allu sirenu li stiddi foru cca m'arripararu, Lu litticeddu un palmu di Tirrenu Lu chiumazzeddu un carduneddu amaru, l'astimi fami siti cripacori chi minn'inporta si Vogghiu cantatari, Cantu e miss'arricria tuttu lu cori...Cantu ed è mia la terra e Miu lu mari basta cca c'è lu suli e la saluti... picciotti beddi e picciriddi duci e na vicchiuzza cca comu me Matri. Addio Maestro».
Sono davvero tanti i commenti di cordoglio e i ricordi commossi di chi l'ha conosciuto, anche semplicemente per il suo teatro. «Palermo saluta Vito Zappalá, un gigante del teatro - scrive Gianluca Inzerillo -.Oggi la nostra città perde uno dei suoi figli migliori. Vito Zappalá è stato molto più di un attore: era un’anima viva del teatro palermitano, una voce potente della nostra cultura, un uomo capace di emozionare e far riflettere con il solo peso della sua presenza in scena.
Il mio pensiero va alla famiglia Zappalá, che da sempre rappresenta un punto fermo nella vita culturale della città. Una famiglia che ha donato a Palermo talento, passione e impegno, diventando un simbolo del nostro patrimonio teatrale. Grazie Vito, per ciò che sei stato e per tutto ciò che ci hai lasciato. Il tuo ricordo continuerà a vivere nei cuori di chi ti ha conosciuto e applaudito».
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