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Se non hai più scelta "chista è a zita": storie e origini di un modo di dire (quasi) siciliano

Il proverbio a sfondo matrimoniale, ancora molto utilizzato, nasce a Napoli, per essere esportato poi in Sicilia e modificato nella variante che conosciamo oggi

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 25 settembre 2023

Vi è mai capitato, da bambini, di fare i capricci davanti a un piatto di broccoli o in età adulta di avere difficoltà ad accettare una situazione scomoda?

Ebbene, quando qualcosa non ci va proprio a genio e si cerca di rifuggirlo, in Sicilia nonni, bisnonni o zii sfoderano l’antico proverbio: "Chista è ‘a zita e cu ‘a voli sa marita!" o la forma abbreviata "Chista è a zita", letteralmente “Questa è la fidanzata: chi la vuole, se la sposa".

Un proverbio a sfondo matrimoniale, ancora molto utilizzato, che nasce a Napoli, per essere esportato poi in Sicilia e modificato nella variante che conosciamo oggi.

Esso indica quelle circostanze in cui bisogna mettere da parte l’ostinazione e accettare la situazione, perché impossibile da cambiare. E sappiate che contrattare, in questo caso, serve a ben poco.

Ma cosa c’entrano fidanzamento e matrimonio in questo detto popolare?

Secondo alcuni, la nascita del proverbio deriva dalla vicenda di una donna che voleva far sposare due giovani. Peccato che lo sposo non fosse d’accordo e voleva defilarsi dalla futura moglie scelta per lui.
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Così, in quella situazione stagnante e di diniego la donna, fautrice del matrimonio combinato, esordisce con il famigerato "Chest’è ‘a zita e se chiamma Sabella" (Questa è la zitella e si chiama Isabella), indicando nello specifico il nome della ragazza.

Insomma, il futuro sposo doveva accontentarsi e sottostare alle condizioni, perché altro non c’era.

Ahinoi, rimane invece un mistero cosa ne pensasse a riguardo la zita. Cioè la fidanzata, termine presente anche nella tradizione toscana con l’accezione di "ragazza" che, secondo alcune fonti, ha origine persiana e indicava una donna "pura o vergine".

Nel detto campano zita lo troviamo nel suo vezzeggiativo "zitella" (donna nubile), per estendersi poi nel tempo al significato di fidanzata; una forma utilizzata non solo in Sicilia, ma anche in altre parti del Sud: Calabria, Puglia e Molise.

La versione del detto popolare "Chista è a zita con il nome Isabella", oltre che in Campania è conosciuta anche nel trapanese insieme a un’altra versione: "Chista è a zita, orba, ciunca e struppiata" (Questa è la fidanzata, cieca, zoppa e difettosa).

In questo caso, l’espressione ha sempre lo stesso senso, indicando però alcuni “difetti” o particolarità che non mancano alla suddetta fidanzata.

Breve, lunga, con nome o particolari, questa è dunque una delle espressioni della saggezza popolare, del patrimonio linguistico o dei luoghi comuni da custodire; perché checché si considerino, detti e proverbi appartengono al retaggio degli antichi, divenuti parte integrante del proprio modo di comunicare.

E poi diciamolo, sin dall’infanzia rappresentano un po’ i grilli parlanti di ogni casa siciliana che, tramite i parenti, forniscono alla nostra coscienza insegnamenti coloriti.

E chi non riuscisse ad accettarlo, perché antiquati e fuori dal tempo, come direbbero i nostri avi "Chista è a zita".
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