CINEMA E TV
Se proprio la "sua" Sicilia lo dimentica: escluso il film su Fratel Biagio, la replica
La Missione Speranza e carità esprime profondo rammarico per il no al film proposto da "Anele" insieme a Rai Fiction. Schifani interviene e chiede spiegazioni

Biagio Conte
«Un’occasione mancata» così dalla Missione Speranza e Carità di Palermo commentano l'esclusione del film su Fratel Biagio Conte dai finanziamenti regionali.
«Abbiamo appreso con profondo dispiacere - dicono dalla Missione - che il progetto cinematografico dedicato a Fratel Biagio Conte, proposto dalla società di produzione "Anele", in collaborazione con RAI fiction, non è stato ammesso al finanziamento da parte della Film Commission della Regione Siciliana».
Siamo di fronte, continua la nota «a una decisione incomprensibile, che lascia interdetti e solleva interrogativi profondi sia sulla visione culturale sia sulle priorità di chi è chiamato a valutare e sostenere le opere artistiche di rilievo sociale».
Fratel Biagio Conte è senza dubbio una figura emblematica del nostro tempo, un uomo che ha consacrato la propria vita agli ultimi, rinunciando a ogni comodità per mettersi al servizio dei più deboli. Il suo messaggio di solidarietà, spiritualità e giustizia sociale ha avuto risonanza ben oltre i confini siciliani.
«Eppure, proprio in Sicilia, la sua terra, come è possibile - continua la nota - che un film che avrebbe raccontato una testimonianza così potente e necessaria per i nostri tempi sia stato scartato dalla Film Commission regionale? E perché questo progetto dal forte valore etico, educativo e umano viene penalizzato?».
Questa esclusione «non è soltanto una bocciatura ad un’opera cinematografica: è un segnale preoccupante, che sembra voler relegare alla marginalità figure come quella di Fratel Biagio, scomode perché autentiche, controcorrente e difficili da “incasellare”.
Ci chiediamo con amarezza se oggi, in Sicilia, vi sia ancora spazio per un cinema che racconti storie vere, radicate nella nostra terra, capaci di smuovere coscienze e interrogare l’anima collettiva. O se si preferisca una cultura “di facciata”, più attenta all’apparenza che alla sostanza, più incline al consenso che al coraggio».
Infine dalla Missione arriva l'appello «affinché questa decisione venga rivista. Ignorare il valore di questo progetto non è soltanto un torto a chi lo ha ideato e sostenuto, ma un’occasione clamorosamente persa per tutta la collettività. Fratel Biagio Conte merita di essere ricordato, raccontato e conosciuto. Non possiamo permetterci il lusso dell’indifferenza».
Non si è fatta attendere la replica del presidente della Regione siciliana Renato Schifani. «Ho appena appreso dell’esclusione del film su Fratel Biagio Conte dai finanziamenti della Film Commission regionale. Chiederò all’assessore al Turismo (Elvira Amata ndr) di fornirmi tutte le informazioni utili per comprendere le motivazioni di questa decisione».
Insomma, un'occasione mancata destinata ancora a tenere banco.
«Abbiamo appreso con profondo dispiacere - dicono dalla Missione - che il progetto cinematografico dedicato a Fratel Biagio Conte, proposto dalla società di produzione "Anele", in collaborazione con RAI fiction, non è stato ammesso al finanziamento da parte della Film Commission della Regione Siciliana».
Siamo di fronte, continua la nota «a una decisione incomprensibile, che lascia interdetti e solleva interrogativi profondi sia sulla visione culturale sia sulle priorità di chi è chiamato a valutare e sostenere le opere artistiche di rilievo sociale».
Fratel Biagio Conte è senza dubbio una figura emblematica del nostro tempo, un uomo che ha consacrato la propria vita agli ultimi, rinunciando a ogni comodità per mettersi al servizio dei più deboli. Il suo messaggio di solidarietà, spiritualità e giustizia sociale ha avuto risonanza ben oltre i confini siciliani.
«Eppure, proprio in Sicilia, la sua terra, come è possibile - continua la nota - che un film che avrebbe raccontato una testimonianza così potente e necessaria per i nostri tempi sia stato scartato dalla Film Commission regionale? E perché questo progetto dal forte valore etico, educativo e umano viene penalizzato?».
Questa esclusione «non è soltanto una bocciatura ad un’opera cinematografica: è un segnale preoccupante, che sembra voler relegare alla marginalità figure come quella di Fratel Biagio, scomode perché autentiche, controcorrente e difficili da “incasellare”.
Ci chiediamo con amarezza se oggi, in Sicilia, vi sia ancora spazio per un cinema che racconti storie vere, radicate nella nostra terra, capaci di smuovere coscienze e interrogare l’anima collettiva. O se si preferisca una cultura “di facciata”, più attenta all’apparenza che alla sostanza, più incline al consenso che al coraggio».
Infine dalla Missione arriva l'appello «affinché questa decisione venga rivista. Ignorare il valore di questo progetto non è soltanto un torto a chi lo ha ideato e sostenuto, ma un’occasione clamorosamente persa per tutta la collettività. Fratel Biagio Conte merita di essere ricordato, raccontato e conosciuto. Non possiamo permetterci il lusso dell’indifferenza».
Non si è fatta attendere la replica del presidente della Regione siciliana Renato Schifani. «Ho appena appreso dell’esclusione del film su Fratel Biagio Conte dai finanziamenti della Film Commission regionale. Chiederò all’assessore al Turismo (Elvira Amata ndr) di fornirmi tutte le informazioni utili per comprendere le motivazioni di questa decisione».
Insomma, un'occasione mancata destinata ancora a tenere banco.
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